Quando i big del mattone si muovono, di solito a Roma sono guai, come riporta La Repubblica. Nelle mire espansionistiche, si sono vittime eccellenti del sistema Parnasi, oltre al Campidoglio, c’è pure Atac. Già, perché anche la municipalizzata dei trasporti a suo tempo ha fatto affari con Parsitalia, società del gruppo di proprietà del costruttore finito in carcere dopo il blitz della procura sullo Stadio della Roma.
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Sede Atac e terreni a Tor di Valle: affari e debiti del gruppo Parnasi
Anche la municipalizzata dei trasporti a suo tempo ha fatto affari con Parsitalia
Per il suo nuovo quartiere generale al Castellaccio, neoagglomerato urbano a ridosso dell’Eur, l’azienda di via Prenestina rischia di dover pagare 20 milioni di euro di penale. Senza che la sede sia stata neppure battezzata. Come sanno bene i magistrati della procura della Corte dei Conti, quei 26 mila metri quadrati sono immacolati. Un monumento allo spreco di risorse pubbliche, come hanno sottolineato nei loro esposti Marco Rettighieri e Armando Brandolese, l’ex direttore generale e il vecchio amministratore delegato del carrozzone da 1,34 miliardi di euro di debiti controllato dal Comune.
La sede è stata ultimata lo scorso settembre. Atac, però, non la vuole. Ma l’azienda non ha nemmeno riconsegnato le chiavi. Ecco perché Bnp Paribas, mese dopo mese, ha iniziato a decuratre l’affitto dal fondo di 20 milioni versato come anticipo. La controllata del Campidoglio, invece, si è aggrappata alla contro fideiussione di garanzia dell’istituto di credito. Si attendono novità dai giudici.
Si appella invece alla "giustizia divina" Gaetano Papalia nella lettera aperta che ieri ha pubblicato online. L’autore è il titolare della Sais, ex proprietaria dei terreni di Tor di Valle. Quelli dello stadio della Roma. La missiva virtuale è un compendio di accuse a Parnasi.
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