Totti, sei mesi fa, De Rossi a Cagliari. Punire i due simboli per educare lo spogliatoio. Spalletti ha scelto questa strada comunicativa, con due interventi punitivi a distanza ravvicinata, molto duri e destinati a far discutere. In tutto questo è arrivata anche la frenata di Cagliari, con un pareggio subìto in rimonta che apre processi e mette in discussione la solidità della Roma. La difesa necessita di molto lavoro, si registra poi un difetto di personalità, una immaturità nel gestire le situazioni di difficoltà che sorprende un po’ tutti anche dentro Trigoria. Da lì lo sconforto del tecnico, scrive Francesca Ferrazza su "Repubblica". «Può sembrare scarsa personalità – l’ammissione di Spalletti nel post partita – in alcuni momenti siamo ancora fragili. Sicuramente non abbiamo ancora raggiunto l’equilibrio e la tranquillità. Di chi è la colpa? Dell’allenatore». Allenatore che ha levato la fascia di capitano a De Rossi. Decisione che non fa piacere al numero 16, che però ha capito e accettato. Con la memoria che è andata al recente episodio legato a Totti.
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“Scarsa personalità”, l’accusa di Spalletti ai suoi ragazzi. E punisce De Rossi
Toccare gli intoccabili, scalfire le certezze di un gruppo messo in discussione nella sua totalità
Toccare gli intoccabili, scalfire le certezze di un gruppo messo in discussione nella sua totalità. Undici giorni sono stati sufficienti a perdere la possibilità di andare in Champions e a zoppicare in campionato: società e allenatore non possono permettersi altri passi falsi. Ora la sosta del campionato raffredderà i nervi e aiuterà a lavorare il gruppo, con gli impegni dei vari nazionali utili per staccare dallo psicodramma romano. Intanto mancano due giorni solamente, compreso oggi, alla chiusura del mercato. Una corsa contro il tempo, quarantotto ore per dare un altro centrocampista a Spalletti.
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