(Repubblica.it - M. Monti) Il club giallorosso e gli emiliani hanno trovato l'accordo per giocare la partita sospesa per l'impraticabilità dell'Olimpico dopo soli 8 minuti. Mercoledì arriva il Napoli per l'andata della semifinale di Coppa Italia, massima attenzione alle condizioni del campo.
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Roma, recupero con il Parma il 2 o il 9 aprile. Contro il Napoli gara a rischio?
(Repubblica.it – M. Monti) Il club giallorosso e gli emiliani hanno trovato l’accordo per giocare la partita sospesa per l’impraticabilità dell’Olimpico dopo soli 8 minuti. Mercoledì arriva il Napoli per l’andata...
ROMA - Piove su Roma, ma non sulla Roma. Dopo la sospensione dell'incontro con il Parma restano alte le preoccupazioni circa le condizioni del prato dell'Olimpico in vista della semifinale di Coppa Italia contro il Napoli: le istituzioni, che dovranno gestire l'afflusso di ben 50.000 tifosi rivolgendo particolare attenzione alla viabilità e all'agibilità dell'impianto, stanno vagliando ogni soluzione. Non è escluso che, qualora le precipitazioni continuassero con la stessa intensità degli ultimi giorni, si possa verificare una situazione analoga a quella che ha portato il rinvio del match contro gli emiliani (i due club hanno trovato l'accordo, recupero il 2 o il 9 aprile, l'ultima parola spetta alla Lega). Alla luce dei risultati ottenuti da Fiorentina e Napoli, però, i soli 8 minuti disputati ieri dai giallorossi fanno sorridere la squadra di Rudi Garcia, se non altro per il recupero di Radja Nainggolan (ieri squalificato), e per aver preservato i tre del centrocampo, De Rossi, Pjanic e Strootman, le cui condizioni preoccupavano il tecnico transalpino alla vigilia.
Un temporale che ha lasciato spazio, pochi minuti dopo la decisione dell'arbitro De Marco di rimandare il tutto a data da destinarsi, ad un arcobaleno per quanto riguarda la situazione di classifica. Se, infatti, sono 9 i punti di differenza con la Juventus, è rimasta invariata la distanza con le inseguitrici per la lotta Champions, in attesa del replay.
"Così non si può giocare", "Questo non è calcio",
"Provasse a lanciare il pallone su questa fascia". Poche ma ripetute parole, quelle che Rudi Garcia ha rivolto all'arbitro De Marco per favorire l'interruzione dell'incontro tra il 1' e l'8 minuto di gara tra Roma e Parma. A dir la verità, Garcia, il rinvio della partita lo aveva invocato già nei momenti antecedenti il fischio d'inizio quando, resosi conto delle condizioni del terreno di gioco, aveva facilmente previsto ciò che sarebbe avvenuto di lì a poco. L'acqua caduta sulla capitale nella notte tra giovedì e venerdì aveva avuto l'effetto di rendere inagibile un terreno di gioco sprovvisto delle difese adeguate, durante le primissime ore dei rovesci: con il solo ausilio dei teloni, poi, poco si sarebbe potuto arginare le intense precipitazioni che hanno colpito la capitale ieri mattina, a poche ore dalla partita. Si pensi che alle 7, tra Villetta Ruggeri e la Curva Sud, si è abbattuto al suolo un pino, lì dove qualche ora dopo sarebbero passate migliaia di tifosi per recarsi allo stadio. Elementi che davano il quadro esatto di una giornata non adatta per una partita di calcio e che non potevano non condurre ad un terreno di gioco pesantemente danneggiato, colmo di pozzanghere e dove era impossibile lo scorrimento del pallone.
Peraltro, lo stesso Morgan De Sanctis, tra i primi a scendere sul prato dell'Olimpico per il riscaldamento dei portieri, aveva già avuto modo di verificare gli effetti della pioggia sul terreno: "Non mi gioco lo scudetto su questo campo", ha detto l'estremo difensore giallorosso mentre l'arbitro De Marco valutava l'interruzione della partita. E allora, con queste premesse, perché si è optato comunque per l'inizio della gara? Non è bastato l'incontro privato tra Rudi Garcia e i giudici di gara intorno le 12.30, non è bastata la ricognizione effettuata da De Marco insieme ai due capitani, né la chiara percezione dei disagi logistici che avrebbero riguardato i circa 40000 spettatori accorsi per il match. La fiducia dell'arbitro di Chiavari era riposta nelle previsioni del tempo fornitegli prima di arrivare nell'impianto del Coni, che volevano un calo dell'intensità delle precipitazioni alle ore 15, in concomitanza con l'avvio dell'incontro. Fiducia mal riposta, dato il rinvio deciso poi di comune accordo con i due club, sul cui recupero si pronuncerà la Lega nelle prossime ore. L'ipotesi è che si vada verso il replay tra il 2 e il 9 aprile (12 marzo se la Lazio dovesse uscire dalla competizione dell'Europa League), a causa dei molti eventi che riempiranno l'agenda dell'Olimpico nei prossimi mesi.
Il campo B di Trigoria, invece, quello su cui oggi gli uomini di Rudi Garcia sono scesi per la seduta di allenamento, sembra aver retto meglio di quello dell'Olimpico. La squadra è tornata ad allenarsi in vista della semifinale di Coppa Italia contro il Napoli, senza la pioggia, e su un prato, sì appesantito, ma, almeno, non impraticabile: probabile però, stando alle previsioni, che sarà ancora l'acqua a farla da protagonista nella serata di mercoledì. Avvertiti tutti, dai giardinieri dell'Olimpico alle istituzioni, che dovranno fronteggiare l'afflusso di circa 55.000 tifosi attesi nell'impianto. Dal campo, invece, buone nuove giungono da De Rossi, Strootman e Pjanic che hanno svolto lavoro con il gruppo salvo poi, per il bosniaco, ripiegare su un programma differenziato, precauzionale più che altro. Bastos ha svolto la sessione senza tutore: altra lieta notizia per Rudi Garcia in vista del turn over su cui potrebbe propendere proprio il tecnico francese, lieto, nel frattempo, di aver ritrovato per il derby di domenica prossima Radja Nainggolan, che ieri ha scontato la squalifica causa diffida.
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