Viene il sospetto che l'etichetta di anti-Juve non porti esattamente fortuna. Roma e Napoli, Napoli e Roma: le avversarie di sabato all'Olimpico (ore 12.30 alla ripresa del campionato dopo la sosta), attese da tutti come principali antagoniste dei campioni d'Italia, da settimane non fanno altro che leccarsi le ferite. Altro che scudetto, altro che sfida a Pogba e compagni: Totti e Higuain, dopo le speranze estive di colmare il gap con i bianconeri, sono rimaste imbrigliate in una lotta che potrebbe persino provarle del traguardo minimo, l'accesso alla prossima Champions League.
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Roma-Napoli, la lotta scudetto è un ricordo
Il campionato riparte sabato con la sfida tra le due squadre che venivano indicate come le principali rivali della Juventus per il titolo: entrambe però rispetto all'anno scorso sono più attardate, e gli azzurri sono stati superati anche da...
Un anno dopo 28 giornate di campionato fa giravano rispettivamente a -11 e -17 dalla Juventus. Oggi Roma e Napoli sono riuscite a peggiorare il loro score esattamente di 3 punti a testa: 14 lunghezze dai bianconeri per i giallorossi, addirittura 20 gli azzurri, superati persino da Lazio e Sampdoria. Per questo lo scontro diretto dell'Olimpico, sabato alle 12.30, rappresenta una sorta di dentro o fuori per la Champions, almeno per Garcia e Benitez. La Roma è incapace di infilare 2 vittorie di fila da quasi un girone fa: sono trascorse 17 giornate dal successo con l'Atalanta, che il 22 novembre seguiva quello sul Toro, bis mai più replicato tra campionato e coppe. Il Napoli nell'ultimo mese ha battuto solo la Dinamo Mosca, perdendo con Verona e Torino (4 pareggi). L'8 aprile avrà il ritorno delle semifinali di coppa Italia a cui il tecnico castigliano tiene tantissimo, prima la Roma, ultima porta per non dire addio alla Champions, condicio sine qua non per trattenere ancora Higuain. E forse anche l'allenatore.
A Roma invece l'aria di rivoluzione tira già fortissima: Pallotta si aspettava di competere per il titolo e, al di là delle parole spese durante la visita nella capitale, rischiare di perdere l'accesso diretto ai proventi della Champions lo irrita enormemente e a fine campionato minaccia di ridistribuire responsabilità e ruoli a Trigoria. In fondo la scorsa estate nessuno in Italia ha speso quanto la Roma: 23 milioni. Molti più del Napoli, che aveva chiuso il bilancio estivo in rosso per 6 o 7 milioni (dati transfermarkt), ma che a gennaio ha investito su Gabbiadini con l'idea di colmare il gap. Anche la Roma ha speso molto, tra Doumbia e Ibarbo: ma per entrambe i risultati non hanno pagato, almeno fino a oggi. Alla fine del mercato invernale infatti la distanza dai campioni d'Italia di Allegri era la metà di oggi: 7 punti i giallorossi, 11 gli azzurri. In mezzo gli uomini di Garcia hanno salutato entrambe le coppe, il Napoli invece è ancora in corsa, la strada l'ha persa in campionato scivolando lontano abbastanza da dimenticare quel secondo posto che a fine stagione vorrebbe dire ingresso diretto in Champions con bottino da 40 milioni di euro da mettere a bilancio. Il match dell'Olimpico, per entrambe, potrebbe essere l'ultima occasione per salvare la faccia. E non dire addio a un obiettivo che, a inizio stagione, appariva scontato o quasi.
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