rassegna stampa roma

Roma, la contestazione costa cara: in ballo 40 milioni di euro

Il dialogo con il Prefetto Gabrielli e il riavvicinamento con la tifoseria più calda, appaiono imprescindibili alla luce dei dati della pur problematica scorsa stagione, con gli introiti delle gare casalinghe secondi solo a quelli derivanti dai...

Redazione

Nello scorso campionato la Roma ha percepito più di 40 milioni grazie al sostegno dei propri tifosi all'Olimpico, per questo, con la curva da tempo vuota per protesta, a Trigoria si avverte la necessità di provare una mediazione con gli uffici della Prefettura. Da Bostonvsono stati avviati i primi passi per un intervento che possa essere il più repentino possibile.

43,6 milioni di euro: è la cifra, registrata a bilancio, guadagnata dall'As Roma nella stagione 2014/2015 grazie agli introiti derivanti dalle gare casalinghe dei giallorossi; poco più di venti milioni di euro, in meno, rispetto ai ricavi, sulle stesse partite, in termini di diritti televisivi. 28 mila abbonamenti (4mila in più rispetto alla precedente stagione) che consentirono al club di Pallotta di incassare 9.8 milioni di euro, da sommare ai 10,6 milioni ricavati dalla vendita dei biglietti per le gare di campionato, 7,1 milioni per i ticket della Champions League e 1,7 milioni dai match all'Olimpico di Europa League. A questi dati va aggiunta la cifra di 5 milioni di euro dalle sponsorizzazioni - quasi tutte riferite ai tabelloni e ai maxi-schermi dell'impianto - più le attività commerciali promosse dalla controllata Soccer Sas (6,2 milioni di euro dal merchandising e 8,6 milioni dai proventi pubblicitari).

Incassi che si sono tradotti con la leadership del club giallorosso, in vetta alla classifica delle più alte presenze di tifosi allo stadio. 40.135 spettatori, la percentuale media registrata all'Olimpico, in un'annata pur caratterizzata da molte problematiche (tecnico-tattiche) che sfociarono nella sofferta conquista del secondo posto (e della conseguente qualificazione alla Champions League) soltanto alla penultima giornata, dopo un girone di ritorno in cui la squadra di Garcia faticò non poco ad imporre il proprio gioco. Pensando alla competitività fin qui dimostrata da Dzeko e co, e gli auspici della città sulla possibilità di vincere dopo anni un trofeo, il rammarico per la situazione profilatasi con la tifoseria accresce in modo significativo.

I dati della stagione attuale vanno rapportati alla nota vicenda della protesta della Curva Sud. Gli abbonamenti sono scesi di circa 4000 unità (24.100, la maggior parte venduti prima che le decisioni prefettizie fossero effettivamente attuate). In Champions League le tessere emesse dal club di Trigoria sono state, invece, 23.100. E' però la media degli spettatori in Serie A ad esser calata (37.362 presenze, con il minimo registrato in occasione di Roma-Udinese, 29.599): in proiezione, questo potrebbe significare una perdita media di circa 1,5 milioni di euro per quanto riguarda gli abbonamenti del Campionato e un altro milione per quanto concerne l'emissione dei ticket delle singole partite.

Pensare che nel derby, sfida storicamente accesa dalla passione del tifo, soltanto 11000 biglietti sono stati venduti. Anche in Champions le proiezioni non sono da meno: la sfida contro il Bayern Monaco nella passata stagione fece registrare il sold-out con 62.000 presenze all'Olimpico. Oltre 57.000 le persone sugli spalti ad assistere, lo scorso 16 settembre, a Roma-Barcellona, vero. Ma c'è anche quel dato, dei soli 13000 ticket venduti contro il Leverkusen - gara decisiva per le sorti del girone - che ha fatto sì che anche in Europa le prospettive economiche legate agli incassi dall'area ticketing abbiano iniziato a subire una sostanziale riduzione.

D'altronde, i soli 23.100 mini-abbonamenti per le tre gare contro Barcellona, Leverkusen e BATE Borisov non permettono alla società di pareggiare il guadagno della scorsa edizione. Stando a quanto scrive Repubblica.it, nei giorni scorsi la Roma si era portata avanti con il lavoro, domandando al Coni quali potessero essere gli interventi fattivi di soluzione: l'apertura di tre varchi all'interno delle vetrate divisorie dei settori, una meno invasiva modalità di perquisizione e controllo nelle aree di pre-filtraggio e ai tornelli, e, infine, una più ampia elasticità nel meccanismo di monitoraggio video per le sanzioni economiche relative al non rispetto del proprio posto.

(Matteo Monti)