È solo la quarta di campionato, ma Roma pare rimasta alla fine della stagione scorsa. Ha gli stessi nervi scoperti, le stesse questioni a tenerla sveglia. Il solito dualismo imposto dalla città, scrive Matteo Pinci su "Repubblica": Totti da una parte, la Roma dall’altra. Come se il capitano e la sua squadra fossero organismi dissociati, o peggio antagonisti. La continua contrapposizione tra la Roma con il suo capitano in campo e la Roma senza di lui, ha finito per incendiare l’umore di Spalletti.
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Roma già divisa su Totti: “Lo usano per litigare”
Ecco ancora una volta il solito dualismo: il capitano da una parte, la Roma dall’altra. Come se Totti e la sua squadra fossero organismi dissociati, o peggio antagonisti
Ieri, in conferenza stampa, il tecnico toscano ha sbottato: «Io resto alla Roma solo se Totti continua a giocare». Può suonare come una provocazione. In realtà è una risposta: «Francesco viene usato per spaccare la Roma. E anche lui lo avverte». Che i due non si amino è certamente vero, ma su una cosa sono d’accordo: su quanto Francesco sia diventato lo strumento per inchiodare la Roma, utilizzato proprio da chi 10 anni fa lo detestava e oggi lo incensa pur di dividere. Contro la Fiorentina, stasera, le preoccupazioni di Spalletti saranno però altre: su tutte la fragilità difensiva (9 gol subiti in 6 gare, l’ultimo a Plzen). La rosa resta «la migliore mai avuta», ma di come giochi la squadra non è contento. E la avverte: «Io, fino a fine anno, non mi deformo…».
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