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Roma, Garcia: “Per lo scudetto non sarà corsa a due”

Il tecnico giallorosso sul campionato: "Non dimentichiamo il Napoli, la Fiorentina e le milanesi". Ora c'è il Cagliari: "Già mercoledì sera abbiamo chiuso il libro Champions: la qualità del gruppo deve essere riuscire a fare questo 'switch'"

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La vittoria all’esordio in Champions fa già parte del passato. Ora c’è il Cagliari ad occupare pensieri ed energie di Rudi Garcia. Il tecnico francese, nella conferenza stampa alla vigilia del match contro la squadra di Zeman, è alle prese con i dubbi di formazione legati ai tanti infortuni che hanno colpito ruoli delicati come difesa e centrocampo. Ma vuole anche dimostrare di poter mantenere i ritmi sostenuti in campionato – “il pane quotidiano” della Roma – a dispetto dei tanti impegni che lo attendono nel prossimo mese: “Fare lo switch tra una competizione e l’altra deve essere una qualità del gruppo. Non sarà una gara semplice ma proveremo a vincere perché il nostro obiettivo è dimostrare che, dopo le gare di Champions League, possiamo mettere in campo gli stessi ingredienti che abbiamo mostrato mercoledì contro il Cska“.

AMBIZIONI FRENATE, TESTA AL CAGLIARI - Il Cska è un capitolo ormai chiuso. La vittoria roboante contro i russi nell’esordio della competizione europea ha acceso il dibattito su quelle che possono essere le reali ambizioni della sua Roma. Rudi Garcia, però, non intende lanciarsi in voli pindarici preferendo l’approccio del “pensare partita-dopo-partita”, così come fatto nella passata stagione: “Aver vinto contro il Cska non vuol dire che non restiamo gli outsider del gruppo. Bayern e City restano le favorite ma ora siamo concentrati sul campionato perché è la nostra priorità, il nostro pane quotidiano e il concreto obiettivo della squadra“. Non menzionata la parola ‘scudetto’, forse per scaramanzia, forse per prendere le distanze da chi – all’interno di società e spogliatoio – non si è fatto scrupoli da inizio stagione, nel dire che è quello ciò a cui la Roma ambisce realmente: “L’obiettivo è quello di tornare in Champions l’anno prossimo e, per farlo, dovremo rientrare nei primi due posti della classifica“. Le contendenti, però, sembrano essere aumentate rispetto alla sola Juventus che impedì ai giallorossi di ottenere un traguardo al limite dell’impensabile nella Serie A 2013/2014: “Non mi dimentico del Napoli, della Fiorentina, delle milanesi. In Italia ci sono tante squadre forti, vedere più club che lottano per il vertice può essere una cosa bella per tutti gli appassionati. I bianconeri restano i favoriti, noi dobbiamo solo affrontare le nostre partite e fare in modo di lottare fino ala fine. Questo campionato - prosegue Garcia - è una maratona, ma faremo di tutto per stare a nove punti domenica sera“. Con la consapevolezza del risultato già acquisito nel big-match di San Siro tra Milan e Juventus: “Sono concentrato solo su domani. Certo che quando due avversari diretti si incontrano sarebbe meglio un pareggio, ma bisogna prima prendere i tre punti per sfruttarne l’eventuale vantaggio“.SUL RITORNO DI ZEMAN NELLA CAPITALE - Ad impedire quella che potrebbe essere la terza vittoria nelle prime tre gare, ci si metteranno di impegno Zdenek Zeman – ex che non ha di certo lasciato nella capitale un ricordo brillante, vista l’ultima esperienza a Trigoria – e i suoi: “Non penso ci sarà indifferenza o voglia di rivalsa verso Zeman. So cosa è successo in passato ma nello specifico voglio solo che i miei siano concentrati sulla Roma attuale. Non importa chi è l’allenatore della squadra avversaria, bisogna sapere quali sono i loro punti di forza e di debolezza. Ho studiato i sardi – continua il tecnico francese – così come facciamo con ogni avversario insieme a Bompard e Beccaccioli. Le loro maggiori qualità sono in attacco ma sono focalizzato sul gioco della mia squadra perché esagerare nel fornire informazioni ai miei, sugli avversari, potrebbe farci dimenticare che possiamo mettere in campo le nostre forze in ogni partita a prescindere da chi affrontiamo. Non abbiamo paura di nessuno anche quando siamo outsider e proveremo a vincere il match“. I tanti infortuni arrivati in questi ultimi giorni – Astori, Castan, Iturbe – inducono però Garcia a dover fare i conti con la questione dell’alternanza e a tornare sulle scelte legate al turn-over: “Non faccio nessun calcolo anche perché è il destino a pensarci da solo. Cerco solo di analizzare la mia rosa, valutare chi è in forma e chi può essere efficace contro una certa squadra e un certo sistema di gioco. E’ vero – aggiunge Rudi Garcia – che l’infermeria era vuota fino a poco tempo fa ma gli infortuni di Davide e Manuel non sono tanto gravi: torneranno e porteranno la loro freschezza quando saranno pronti. Per questo abbiamo fatto in modo di avere una rosa ampia, anche per rispondere a queste evenienze“.LE SCELTE DI CAMPO - E allora, spazio a Yanga-Mbiwa al centro della difesa, con il ballottaggio Cole-Holebas sulla corsia sinistra e con Totti, Destro, Ljajic, Gervinho e Florenzi a contendersi tre maglie da titolare in attacco: “Sono molto contento di avere in squadra Mapou, lo conosco perché ha vinto il campionato da capitano con il Montpellier in Francia. Basa? Sul mercato abbiamo fatto con Sabatini una ricerca su tanti difensori centrali ma è il mercato spesso a fare le cose. Ho totalmente fiducia in Yanga-Mbiwa e giocherà al fianco di Manolas. Torosidis? La scelta col CSKA è stata semplice – spiega l’allenatore – Avendo un calciatore come Tosic sempre al centro del gioco, che rientra col piede sinistro, ho scelto il greco nonostante abbia comunque la fortuna di avere tante alternative. Cole – continua il mister – ha fatto bene contro la Fiorentina ma era reduce da due partite di fila. Holebas bisognerà vederlo ma pensiamo tutti di aver fatto un’ottima scelta per la fascia sinistra sapendo che, avendo così tanti impegni, non potremo giocare sempre con gli stessi“. Chiusura su due chiavi tattiche per le zone di centrocampo e attacco: “Ho la fortuna di avere un centrocampo forte, con calciatori complementari. Il cuore del mio gioco è lì e avere questa possibilità di ampie scelte è una forza in più. Keita e De Rossi possono giocare anche più in alto rispetto alla zona di regista davanti alla difesa. Dire che c’è un posto fisso per chiunque non corrisponde al vero. Totti? Il capitano ci porta soluzioni particolari, un possesso maggiore. Con la sua visione del campo illumina il gioco ma posso scegliere altre soluzioni sapendo che la forma fisica è sempre un parametro importante. Per giocare bene bisogna stare bene sul piano fisico“. E il capitano osservato in campo nell’esordio di Champions è sicuramente tra i più in forma di tutta la sua carriera: Garcia, come al solito, si affiderà a lui per raggiungere gli obiettivi fissati all’interno del gruppo. A prescindere dal pronunciare o meno la parola ‘scudetto’.