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Roma, Champions e sponsor per non dover vendere un big

Entro giugno la Roma deve portare a casa una 30ina di milioni. Guadagnare i quarti in Europa eliminando lo Shakhtar aumenterebbe le entrate, così come chiudere un accordo di sponsorizzazione con la Turkish Airlines

Redazione

La Champions per mettere in banca il futuro. Da sola, però, non basta. Dopo aver dovuto illustrare all’Uefa i perché di un bilancio che nell’ultimo anno non ha rispettato il pareggio, il trio Baldissoni-Gandini-Monchi lavora per evitare che la cosa si ripeta. Nel lungo termine è fondamentale blindare la partecipazione in Champions. E la Roma, quinta, è a un bivio: l’attualità le offre l’opportunità di migliorare la propria situazione già stasera contro il Benevento all’Olimpico, scrive Matteo Pinci su "Repubblica". Il prossimo mese le prospetta invece un calendario fittissimo, con Udinese, Shakhtar, Milan, Napoli, Torino e ancora Shakhtar, che orienterà inevitabilmente il destino non solo sportivo della società (che rischia comunque di dover pagare una multa all’Uefa).

Come chiudere il bilancio in pari a fine stagione? La risposta è una: monetizzare gli asset, ossia vendere un calciatore. È l’eredità del “no” di Dzeko al Chelsea, anche se conti alla mano a Trigoria sanno che venderlo non sarebbe comunque bastato. E visto che il bosniaco avrebbe garantito oltre 23 milioni di plusvalenza, vuol dire che alla Roma serve portarne a casa una trentina. Ma di calciatori in grado di produrre una plusvalenza simile entro il 30 giugno non è che ce ne siano tanti: l’indiziato numero uno è il portiere Alisson, che piace da matti a Real e Psg, è costato 7 milioni e ora vale quasi dieci volte tanto. Monchi farà comunque l’impossibile per tenerlo. Poi c’è Nainggolan, che ha estimatori soprattutto in Cina e da quelle parti il mercato a giugno è chiuso. Pellegrini invece ha una clausola valida solo a luglio e che può variare in base alle presenze tra i 25 e i 30 milioni. Il management lavora per ridurre quella forbice: guadagnare i quarti di Champions eliminando lo Shakhtar aumenterebbe le entrate. E prima della fine della stagione la dirigenza punta a chiudere un accordo di sponsorizzazione: tratta con Turkish Airlines (giovedì, con Erdogan, erano a Roma i vertici della compagnia), ma pure marchi di elettronica orientali. Non basterà a evitare un nuovo addio.