Che non sarebbe stato semplice lo immaginava, che fosse da subito così complicato, forse no. Claudio Ranieri ha cominciato a lavorare ieri a Trigoria con una squadra dimezzata, costretto ad avviare la sua avventura romanista in piena emergenza. In totale sono ben 8 gli assenti, tra infortuni e squalifiche, situazione che complica le prove di 4-4-2, modulo che il tecnico predilige. Il mister testaccino dovrà adeguarsi alla situazione in cui è stato improvvisamente catapultato, non pensando di poter stravolgere tutto per imporre il suo calcio. Stravolta è già la rosa che avrà a disposizione. Le tegole sulla testa di una Roma che si prepara ad affrontare le ultime dodici partite di campionato — a cominciare da quella di lunedì sera all’Olimpico — non smettono di cadere pesanti, ultima quella di Manolas. Il greco, scrive Francesca Ferrazza su "La Repubblica", dovrà stare infatti fermo per tre settimane a causa di una lesione al soleo del polpaccio destro. Vista la quantità di gol incassati dai giallorossi, l’assenza del difensore è uno shock pesantissimo da digerire.
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Ranieri: “Non ci ho dormito”. Ma ha solo mezza squadra
Subito emergenza contro l'Empoli: sono otto gli assenti tra squalificati e infortunati
La tegola precipitata sulla testa di Manolas, è la stessa che ha colpito De Rossi: anche il capitano deve fare i conti con una lesione al soleo del polpaccio destro e anche per lui si parla di tre settimane di stop. Alla lista dei caduti sul campo del Porto, va aggiunto Lorenzo Pellegrini che la lesione l’ha riportata al bicipite femorale destro. Un’autentica ecatombe, che ha trasformato ieri Villa Stuart in una succursale affollata di Trigoria. Ai freschi ko, si sommano i già noti indisponibili, vedi Ünder e Pastore, per un totale, come detto, tra infortuni e squalifiche, di otto defezioni. "Ci giochiamo il futuro in 12 giornate, abbiamo la possibilità di tornare in Champions — le prime parole da romanista di Ranieri a Roma Tv — i ragazzi sono sensibili, alcuni potrebbero non essere abituati. Stiamogli vicino, incoraggiamoli soprattutto nei momenti difficili. Per me tornare a Roma significa tutto, sono sempre stato tifoso e la notte prima di arrivare, non ho dormito".
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