rassegna stampa roma

Pallotta tifa Raggi ma sullo stadio a Tor di Valle è ancora rebus

Dietro l’angolo, nel caso di uno stop definitivo al progetto, resta sempre lo spettro di una possibile causa milionaria da parte della Roma contro il Comune per risarcimento danni

Redazione

James Pallotta è entusiasta: «Il nuovo stadio? Il nuovo sindaco è stato grande, speriamo di poter iniziare i lavori a marzo, ci vorranno 24/28 mesi». Eppure al momento Virginia Raggi ha fatto ben pochi passi avanti sull'impianto di Tor di Valle, scrive Mauro Favale su "Repubblica". «Entro il 28 agosto consegneremo la documentazione in Regione», ha spiegato due giorni fa Daniele Frongia, vicesindaco e assessore allo sport. Una “non-notizia”, visto che entro domenica prossima scade l’iter avviato con la consegna del dossier in Campidoglio da parte della Roma. La “trasmissione” della carte, insomma, avverrà giusto in tempo per evitare il commissariamento da parte del Tar.

In Regione attendono di leggere gli appunti prima di dare seguito all’iter previsto dalla legge con l’apertura della conferenza dei servizi. Eppure, anche se filasse tutto liscio in questa fase, la maggioranza dei 5Stelle è attesa da una decisione cruciale: la delibera con la quale Ignazio Marino e il Pd decretarono la “pubblica utilità” dell’opera dovrà ritornare in Aula Giulio Cesare portandosi dietro una variante al piano regolatore che autorizzi la costruzione di circa un milione di metri cubi.

Nel frattempo bisognerà vedere se verrà avviata una trattativa con la Roma per una modifica del progetto su spinta del Comune. A fine luglio, il consigliere M5s Enrico Stefàno ha fatto presente l’intenzione di dirottare la totalità dei fondi destinati al cosiddetto “tronchino” della metro B per raggiungere lo stadio al potenziamento della Roma-Lido. Non è detto, dunque, che l’ottimismo e le parole entusiaste di Pallotta diano poi seguito a un’accelerazione della giunta a 5Stelle per la realizzazione dello stadio. Anzi. Dietro l’angolo, nel caso di uno stop definitivo al progetto, resta sempre lo spettro di una possibile causa milionaria da parte della Roma contro il Comune per risarcimento danni.