Il presidente della RomaJames Pallotta inviato di se stesso prima in Campidoglio e poi in Regione. La partita sullo stadio, nonostante l’accordo di massima trovato dall’inquilina di Palazzo Senatorio con il dg giallorosso Mauro Baldissoni lo scorso 25 febbraio, è ancora tutta da chiudere. Spiegato, dunque, l’iperattivismo del number one romanista. Pur alle prese con i postumi dell’influenza — ieri Pallotta si è presentato sotto la Lupa Capitolina sventolando il bugiardino della Borocillina — ieri il patron statunitense è riuscito a infilare nella sua agenda il doppio incontro con la sindaca M5S e il presidente Nicola Zingaretti. Per non scontentare nessuno, ecco una doppia carezza: "Il Comune è grande" al mattino. Poi, nel pomeriggio, la lode alla Regione e al suo "atteggiamento positivo", come riporta D'Albergo su La Repubblica.
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Pallotta in tour loda tutti, ma sull’asse con Raggi pesa il mal di pancia 5S
Il patron giallorosso, dopo aver parlato con la sindaca romana, ha incontrato con i proponenti dello stadio Nicola Zingaretti in Regione
Quindi la promessa di Pallotta ai tifosi: "Spero che la prima pietra venga posata tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo". Poi, per realizzare arena e il nuovo business park: "ci vorranno tra i 26 e i 28 mesi". Nel corso dell’incontro tra Roma e Regione, il presidente Nicola Zingaretti è stato piuttosto chiaro: dal potenziamento della Roma-Lido alla bonifica del fosso di Vallerano, le opere pubbliche previste andranno realizzate prima dell’inaugurazione dello stadio. "Le scadenze — è il sunto del governatore — le discuteremo quando vedremo il nuovo progetto e le modifiche al vecchio. La cosa più seria da fare è attendere che il Comune faccia le sue valutazioni e ce lo faccia arrivare". Ma è proprio a questo punto che l’iter rischia di ingolfarsi. Da una parte ci sono i proponenti (As Roma e il costruttore Luca Parnasi) convinti che il Campidoglio pentastellato abbia già tutti gli elementi per scrivere la delibera di “novazione” con cui sarà modificata quella di pubblico interesse approvata in era Marino. Dall’altra ci sono la giunta Raggi e i consiglieri che, dopo il vertice di mercoledì al dipartimento Urbanistica, sembrano essere rientrati in una fase di stallo: "Lo stadio interessa a chi lo farà — spiegano da Palazzo Senatorio — sono loro che devono portarci il nuovo progetto". Arriverà lunedì.
Su cifre, numeri e milioni di euro a disposizione per le opere pubbliche a fronte del taglio del 48 per cento delle cubature si avranno certezze solo a partire dalla prossima settimana. Il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, in prima linea su Tor di Valle, anche ieri ha predicato calma: "Il rendering arriverà già lunedì, aspettiamo". Sarà consegnato anche ai consulenti della giunta Raggi: l’avvocato Luca Lanzalone — che, al netto delle polemiche, dovrebbe firmare anche il suo contratto con il Campidoglio — e l’architetto Alberto Sasso. Quindi, alla presenza degli uffici, inizierà la scrittura della nuova delibera di giunta.
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