Stop alla trattativa. Per il nuovo consiglio di amministrazione di Eurnova, nominato la scorsa settimana e guidato dall’amministratore delegato Giovanni Naccarato, arriva il primo ostacolo, come riporta La Repubblica. Dea Capital Real Estate Sgr si è tirata indietro. L’immobiliare del gruppo De Agostini non è più interessata all’acquisto dei terreni di Tor di Valle, l’area che prima o poi dovrebbe ospitare il nuovo stadio della Roma.
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Nuovo stadio, staffetta di società: Dea si ritira, in pista gli americani di Starwood
L’immobiliare del gruppo De Agostini non è più interessata all’acquisto dei terreni di Tor di Valle
La trattativa — come si legge nelle carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto del costruttore Luca Parnasi, ex patron di Eurnova — era alle prime battute. Ma comunque ben avviata.
L’unico investitore a poter sbloccare l’impasse sembra essere il presidente della Roma, l’americano James Pallotta. Come? Attraverso Starwood, il colosso immobiliare statunitense che è già in possesso di una partecipazione di minoranza in in As Roma Spv, società veicolo che fa capo alla cordata del patron giallorosso.
L’ipotesi, già circolata nelle ultime settimane, non è mai stata smentita dal numero uno del club di Trigoria. Tantomeno dalla dirigenza. Anche perché l’inserimento in extremis dell’alleato di Pallotta, che continua a considerare la realizzazione del nuovo stadio la condizione per continuare a impegnarsi nel progetto As Roma, ora avverrebbe pure a condizioni vantaggiosissime. Rispetto alle cifre dell’accordo che Eurnova era in procinto di stringere con Dea Capital, i terreni si sono svalutati.
L’operazione avrebbe un margine di redditività più alto del 12 per cento, quasi raddoppiato. A patto che i controlli avviati in Campidoglio sul progetto dello stadio confermino la versione della procura: "L’iter amministrativo di Tor di Valle non è stato inficiato dall’indagine".
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