Un tabù, anzi due. Chissà se in questi giorni Stefano Pioli ha mai pensato alla doppia maledizione che si troverà ad affrontare domenica. Proprio nella gara più sentita, l’unica che abbia ancora un senso nella stagione anonima della sua Lazio. Pioli con i giallorossi ha vinto una volta sola, con il Bologna nel 2012, e perso in 8 occasioni: stavolta ci crede e conta di recuperare gli acciaccati Milinkovic e Basta. Consapevole che il pronostico pende verso la terza in classifica. Sapendo quanto poco aiuti partire favoriti, Luciano Spalletti ha dipinto un ritratto entusiasmante del rivale: «Pioli è il collega che stimo più di tutti e che non può essere giudicato per una gara storta», diceva subito dopo il ko laziale con lo Sparta Praga. Il derby è iniziato almeno dialetticamente quel giorno, mossa strategica di chi la partita che tiene Roma col fiato sospeso la conosce bene: Spalletti sarà pure tornato dopo 6 anni, ma di queste gare ne ha già vissute otto. Tre vittorie, tra cui quella del record degli 11 successi consecutivi nel 2006. Ma altrettanti ko, l’ultimo nel sabato di Pasqua del 2009, goleada laziale in cui finì pure per litigare con Tare all’intervallo (e poi in diretta tv).
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Nello stadio triste Pioli sfida i tabù. Mai vinto il derby, mai battuto Lucio
Pioli con i giallorossi ha vinto una volta sola, con il Bologna nel 2012, e perso in 8 occasioni. E contro Spalletti l’allenatore laziale non è riuscito a vincere mai
Niente a che vedere con il (secondo) tabù di Pioli. Si sono incrociati poco i due, ma contro il collega romanista l’allenatore laziale non è riuscito a vincere mai: 4 incontri, tutti nel 2006-2007, un pareggio e un ko in coppa Italia, 2 sconfitte in campionato, l’ultima amara al punto da costargli l’esonero dal Parma. Una maledizione, appunto.
(M. Pinci - G. Cardona)
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