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La Repubblica

L’effetto Mou ormai è finito: ora i Friedkin prendono riserve

L’effetto Mou ormai è finito: ora i Friedkin prendono riserve - immagine 1
Il mercato della Roma si è chiuso con 3 acquisti che non scaldano la piazza che già pregustava la "rivoluzione"
Redazione

Una volta stupivano il mondo con "José Mourinho è il nuovo allenatore della Roma". Adesso provano a fare la stessa cosa, pur sapendo che non lo è, annunciando a poche ore dal gong finale di questa sessione di mercato invernale che il centrale difensivo che prenderà il posto di Hermoso, è il danese Victor Nelsson (prestito con diritto di riscatto). Come scrive Piero Torri su La Repubblica, ma la realtà certifica che quattro anni dopo e un miliardo investito nella Roma dalla famiglia Friedkin, è cambiato tutto. A partire dalle ambizioni, al di là di quello che ci propina la propaganda di regime, a cominciare da quella rivoluzione tecnica che non c'è stata. In attesa, temiamo vana (speriamo con tutto il cuore di essere smentiti), di un dopodomani fissato chissà quando e sperando che Rensch e Nelsson si rivelino gli uomini giusti nella squadra giusta, ci si deve aggrappare alla Roma di sor Claudio Ranieri. Capace, in poche settimane, di trasformare il colpevole obbrobrio juriciano, in un gruppo e in una formazione in grado di stoppare pure la marcia del Napoli di Conte. Lo ha fatto, il sor Claudio, non avendo nessun pudore nel dirci che per lui contano le Coppe, italiana ed europea, prima ancora di un campionato dove la rincorsa a un posto nell'Europa del prossimo anno, esige un passo da scudetto. Solo così si può spiegare la formazione mandata in campo contro la capolista. La partita è servita a capire che la Roma è capace di essere più profonda di quello che un po' tutti pensavamo, certo però che a cominciare da Ranieri si sperava che il mercato potesse garantire qualche cosa in più. Altrimenti sarebbe stato preferibile dire: "Bambole non c'è un euro, bisogna fare con quello che c'è". Come sta facendo il sor Claudio.