Nemmeno il tempo di abituarsi al Var che è già tempo di valutarne le conseguenze. Tra sabato e domenica, l’invocata “moviola in campo” ha prodotto una decina di minuti di stop sui campi di serie A. Ma il calcio a differenza di altri sport alle soste non è abituato: il cronometro corre, adeguare il recupero è sempre più complicato e offre comunque elementi di discussione. Per questo, la prima conseguenza del Var può finire per portare una nuova rivoluzione: il tempo effettivo. Provate a immaginare: il cronometro che si ferma a ogni fischio, ogni volta che la palla esce, per ripartire appena la sfera torna in movimento. Come nel basket.L’Ifab, organismo “guardiano” delle regole del calcio, ha già iniziato a pensarci. Già a marzo, quando l’Ifab si riunirà per il consueto vertice annuale, si inizierà a gettare le basi per quella che, a tutti gli effetti, sarebbe la riforma più sconvolgente della storia del football.Due tempi da 30 minuti per un totale di 60: in Europa, la media di minuti in cui si gioca è più bassa, tra i 53 e i 57. Per ora è solo un’ipotesi di studio, ma la questione è serissima e di strettissima attualità. Anche all’interno delle federazioni che hanno adottato la sperimentazione Var, il tema è dibattuto.
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Le conseguenze del Var. Ora i padroni del calcio vogliono il tempo effettivo
Due tempi da 30 minuti per un totale di 60: in Europa, la media di minuti in cui si gioca è più bassa, tra i 53 e i 57. Per ora è solo un’ipotesi di studio, ma la questione è serissima e di strettissima attualità
E' il fuorigioco, per ora, l’anello debole del Var. Non in Italia, scrive Pinci su La Repubblica, ma in Germania, altro paese che ha introdotto la sperimentazione. Ieri i responsabili del progetto per la Bundesliga, hanno chiesto “ripetizioni” all’Italia. Una conference call in cui ai nostri esperti – sotto il coordinamento dell’ex arbitro Rosetti – è stato chiesto un aiuto a superare alcuni problemi nati quando il Var si trova a dover sciogliere il dubbio sull’off-side. E presto dovremo abituarci anche ad altre novità, destinate a stravolgere la percezione del calcio così come lo conosciamo: la Uefa ha già introdotto agli ultimi europei Under 21 e agli europei femminili la quarta sostituzione durante i tempi supplementari. E nella nostra serie D sarà possibile effettuare cinque cambi. Durante la Supercoppa inglese invece molti spettatori sono rimasti colpiti dalla sequenza dei rigori. La cosiddetta formula “Abba”: un tiro per la squadra A, due tiri per la squadra B, altri due per la squadra A e così via fino al decimo penalty. C’è chi è inorridito, chi ha riso, chi ha apprezzato. E chi ha capito: il calcio cambia. Meglio tenersi aggiornati.
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