Il Napoli quasi non ci credeva quando è uscito tra gli applausi affettuosi del San Paolo. Poteva essere una grande serata e invece si ritrova ora con la Juve virtualmente prima in classifica. Nessuno si sarebbe mai aspettato una Roma così trasformata, con Dzeko imperioso e Di Francesco a cogliere una vittoria preziosa che scaccia via i dubbi su di lui e mette in angoscia forte Sarri. Del resto il Napoli correva a mille all’ora, e dopo dieci vittorie consecutive in campionato ci stava pure inciampare così. Un anno fa il 4 marzo il Napoli vinse all’Olimpico e di fatto escluse la Roma dalla lotta scudetto, adesso la Roma ha indirettamente fatto un favore enorme alla Juve, scrive Fabrizio Bocca su "Repubblica".
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Lacrime e applausi, il crollo del Napoli è un melodramma
Nessuno si sarebbe mai aspettato una Roma così trasformata, con Dzeko imperioso e Di Francesco a cogliere una vittoria preziosa che scaccia via i dubbi su di lui e mette in angoscia forte Sarri
Alle 19.55 il San Paolo aveva già cominciato ad esultare per lo 0-0 della Juve. S’alzavano cori e s’accendevano i telefonini come ai concerti, per poi rimanere di sasso di fronte al sadismo vincente della Juve e di Dybala. Uno shock che lo stadio ha scacciato tifando ancor più forte per il Napoli e accendendo uno scontro partito subito a mille. Nel breve spazio di un minuto Insigne e Under si erano già scambiati una scarica d’assaggio. Prima il gol di Insigne, una botta forte da posizione centrale, su imbeccata di Mario Rui infilatosi nei vuoti lasciati da Florenzi. E immediatamente dopo la risposta del solito turco (sesto gol in sei partite), il cui tiro si è impennato come un pallonetto per la deviazione di Mario Rui rendendo la parata impossibile a Reina.
E mentre sul San Paolo la luna piena squarciava le nubi addirittura arrivava la mazzata del gol di Edin Dzeko, riemerso da un lungo letargo invernale. L’inzuccata poderosa su cross di Florenzi, a sovrastare il povero Albiol, era talmente potente da lasciare di sasso il Napoli, mandarlo in svantaggio e disorientarlo parecchio. Tanto da far sollevare dalla panchina un Sarri rabbioso e preoccupato, che mai si sarebbe aspettato di trovarsi davanti una Roma così concentrata, lucida, il più possibile chiusa davanti ad Alisson e con Fazio e Manolas pronti anche a usare le maniere forti e a fare la faccia truce di fronte agli avversari. Il Napoli ha incassato prima il terzo gol – Dzeko implacabile ha ritrovato a Napoli l’ispirazione e la forza – e addirittura il quarto gol di Perotti.
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