rassegna stampa roma

La vendetta di Spalletti. Icardi trascina l’Inter dopo tre pali della Roma

Lo stadio Olimpico non ha risparmiato fischi al tecnico toscano, che a fine partita ha imboccato il tunnel con un ghigno di malcelata soddisfazione

Redazione

Roma 1-Spalletti 3. Il tecnico toscano si è preso la sua notte. Maurito Icardi con due gol lo ha aiutato a portare a casa la partita emozionalmente più difficile: si era messa male per l’Inter, ma dopo averla corretta in corsa, ecco un secondo tempo da grande squadra. Giocata sotto gli occhi del nuovo Totti incravattato in tribuna, è stata una partita inizialmente faticosa e troppo lenta. Due squadre ancora incomplete, che attendono nomi dal mercato: l’Inter spera in Keita, la Roma sta per chiudere con Schick (ma il Napoli ci spera ancora). La Roma non è sostanzialmente cambiata di una virgola rispetto alla vittoria di Bergamo, se si fa eccezione per lo spostamento di Juan Jesus a terzino.

C’era bisogno di un’invenzione, di un colpo di bacchetta che rovesciasse la situazione. Cosa che all'Inter è riuscita benissimo, scrive Fabrizio Bocca su "Repubblica". Nainggolan aveva fatto discretamente male all’Inter spallettiana. Fornendo a Dzeko l’assist per lo stop di petto e il gol di collo-piede, e stampando il pallone sulla base del palo con una botta fortissima facendo venire uno stranguglione all’ex. Icardi ci ha messo parecchio ad orientarsi e solo alla fine del primo tempo ha impegnato Alisson. Poi Spalletti ha modificato l’Inter in quella zona di campo dove soffriva di più, via Gagliardini e via Nagatomo per Joao Mario e l’esordiente Dalbert, fino a ottenere l’accensione dell’Inter. L’attacco interista è venuto fuori: Icardi imbeccato prima da Candreva e poi da Perisic ha segnato i due gol da grande attaccante che ribaltano la partita. E Vecino ha addirittura chiuso il conto. Mentre la Roma continuava a prendere pali (dopo Dzeko e Nainggolan anche Perotti) l’Inter di Spalletti andava sul concreto. Da De Rossi ad Allison, da Nainggolan a Dzeko al fischio finale l’ex amante è andato a salutare uno per uno tutti i romanisti, mentre dalla curva ancora lo fischiavano. Spalletti ha imboccato il tunnel e via, con un ghigno di malcelata soddisfazione.