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La spinta di Astori. La Fiorentina vince anche all’Olimpico

Gli uomini di Pioli lottano per il capitano che non c’è più. I viola giocano col fuoco dentro, vincono, e non si ferma più

Redazione

"Questo è un gruppo unito, dove ognuno corre per l’altro. - dice Giovanni Pablo Simeone, centravanti della Fiorentina e protagonista della vittoria sulla Roma -  Con quello che è successo abbiamo voglia di stare tutti insieme anche dopo l’allenamento. E io ne sono molto orgoglioso".

C’è sicuramente qualcosa di straordinario in questa storia della Fiorentina, scrive Fabrizio Bocca su La Repubblica,  squadra che lotta e vince per il capitano che non c’è più. La tragedia di Davide Astori ha dato ai compagni una forza eccezionale, la Fiorentina gioca col fuoco dentro, vince, non si ferma più.

Siamo ormai a sei vittorie consecutive (Chievo, Benevento, Torino, Crotone, Udinese, Roma), incassando un solo gol, dettaglio che parla di compattezza. Pioli stesso asserisce che qualcosa è cambiato da quel 4 marzo: "Davide era il primo a credere in questa squadra, nel nuovo, nei giovani. Non abbiamo fatto una grande partita dal punto di vista tecnico, ma sentiamo questo impegno che abbiamo preso".

Di Francesco ha cambiato 5 giocatori rispetto al Camp Nou (Juan Jesus per Kolarov, Gonalons per De Rossi, Nainggolan per Pellegrini, Defrel per Florenzi, El Shaarawy per Perotti), ma il risultato non c’è stato. La Roma ha prodotto un gioco poco più che teorico. La Fiorentina al contrario è stata cinica, difensiva e contropiedista.

L’inserimento di Schick non è valso molto più di una traversa e alla fine la Roma si è ritrovata a registrare la sesta sconfitta in casa: l’Olimpico è ormai un handicap. Di Francesco, che non l’ha presa benissimo, ha affermato nel più classico degli alibi che "non bisogna guardare solo al risultato ma alle tante occasioni prodotte".