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La Roma contro M5S: “Tor di Valle non si tocca o sarà causa milionaria”

Lo stadio della Roma rimbalza da mesi tra gli argomenti di discussione dei candidati sindaco. «Se la nuova giunta vorrà riaprire il fronte politico sul pubblico interesse si assumerà il rischio di una causa da centinaia di milioni di euro»....

Redazione

"Lo stadio della Roma rimbalza da mesi tra gli argomenti di discussione dei candidati sindaco. «Se la nuova giunta vorrà riaprire il fronte politico sul pubblico interesse si assumerà il rischio di una causa da centinaia di milioni di euro». Parola di Mauro Baldissoni.

"Soprattutto ai Cinquestelle e a Virginia Raggi era scappato di muovere obiezioni sul pubblico interesse del progetto stadio di proprietà a Tor di Valle. «Abbiamo già speso oltre 60 milioni — ricorda Baldissoni — e oltre 5 anni di progettazione. Se qualcuno volesse cambiare la delibera chiederemo un risarcimento ». Ricordando di voler «rimanere lontanissimi dal dibattito politico».

«La Raggi non sa di cosa parla, l’iter politico è esaurito come forse il candidato sindaco »: una battuta ironica, quella di Baldissoni, ma non certo felicissima. Serviva, spiegano «a riportare il discorso alla fase amministrativa ». E subito ammorbidita, anche se in ritardo, dal dg romanista: «Al di là degli slogan elettorali, credo che nessuno voglia rinunciare a questo progetto, non ci sono motivi politici o tecnici per farlo. I candidati hanno altre incombenze, non possono conoscerlo bene, ma incontreremo chi vincerà per presentarglielo ».  Come riporta Matteo Pinci per il quotidiano "La Repubblica", a Trigoria — insieme a Eurnova del gruppo Parnasi, altro proponente dell’opera — si aspettano che già a fine giugno la nuova giunta trasmetta gli atti in Regione per dare il via alla conferenza tecnica dei servizi. Passaggio che per la legge stadi dovrebbe durare non oltre i 180 giorni. I numeri del nuovo progetto sonoi seguenti: 280mila mq destinati a uffici e negozi, 4mila posti di lavoro permanenti e 4mila per gli operai del cantiere, che porteranno 500 milioni di salari. Poi i 440 milioni in opere infrastrutturali, i 62 ettari di parco pubblico, le 1.400 telecamere a circuito chiuso per la sicurezza. Già avviati contatti con varie società interessate agli uffici. Anche l’Enac s’è interessata: vorrebbe costruire, sulla terrazza delle torri del business park, un radar di avvicinamento per Fiumicino.