La presenza di Nainggolan al derby è ben descritta da un retroscena legato alla volontà di esserci a tutti i costi del ragazzo. Come riporta l'edizione odierna de "La Repubblica", era infatti da tre giorni che Radja, dentro Trigoria, chiedeva a tutti: "Ma perché i giornali mi tengono ancora in dubbio, quando invece io contro la Lazio giocherò?", quasi infastidito dal fatto che non si credesse al fatto che davvero "Anche con una gamba sola", sabato sarebbe sceso in campo. Di Francesco ha lasciato il dubbio fino alla fine, diviso tra la paura di rischiare e la consapevolezza della forza del ragazzo, non svelando comunque mai le sue carte anche per una logica di pretattica. I tifosi della Roma sono impazziti di gioia, per un derby che ha ulteriormente — e forse definitivamente — accorciato le distanze da un gruppo che ha 4 punti in più rispetto a un anno fa (con una partita in meno), perdendo solo due volte, e subendo solo 8 gol in 12 partite. Scavalcata la Lazio e rosicchiate tre lunghezze alla Juve, sconfitta ieri dalla Samp.
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La rabbia del Ninja, DiFra: “Nuova sfida la testa è a Madrid”
Nainggolan ha risposto a chi lo accusava di aver finto l'infortunio per tornare prima a Roma: "Perché non chiedete ai medici del Belgio?"
E poco importa, in un’ottica romana, che il rovescio della medaglia racconti delle polemiche piovute addosso al Ninja proprio dal Belgio, ad appesantire un rapporto con la nazionale e, soprattutto, col ct Martinez, non certo semplice. "L’infortunio non era una finzione — si difende sui social Radja — perché non chiedete ai medici del Belgio se mi sono fatto male? Avreste dovuto vedere le mie lacrime. Sono commenti stupidi perché sarei voluto rimanere in nazionale per dimostrare di volere il Mondiale". Ieri mattina, alla ripresa del lavoro a Trigoria, Di Francesco ha fatto i complimenti a tutti, ma chiedendo di andare subito "con la testa alla Champions".
(F. Ferrazza)
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