Soltanto 250 giorni fa, la Francia gli chiedeva di lasciare la panchina, visto che il suo Olympique Marsiglia, sulla prima pagina dell’Equipe, era diventato un “ FiascOM”. Ma Rudi Garcia, come scrive Matteo Pinci su La Repubblica è uomo che vive di rivincite, spesso consumate fredde, come si conviene.
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La finale che monsieur Garcia non è riuscito a dare alla Roma
Stasera a Lione l'ex tecnico giallorosso si gioca l’Europa League contro l’Atletico di Simeone
La sua se l’è presa arrivando a giocarsi stasera a Lione la finale d’Europa League contro l’Atletico di Simeone: ma se il Cholo è abituato - l’Atletico ne gioca una ogni due anni dal 2010 - per Rudi sarà la prima.
Era riuscito a riportare in Europa anche la Roma depressa dalla Coppa Italia persa con la Lazio, restituendola al vertice della Serie A al motto "abbiamo riportato la chiesa al centro del villaggio". Ma pure lì aveva rimesso mano alle abitudini locali: chiese di ridipingere le pareti della mensa con colori più tenui, introdusse il ritiro pre partita in hotel per non dover passare troppo tempo in pullman tra Trigoria e lo stadio. Qualcuno per questo lo chiamava “il team manager”, in quella Roma a cui avrebbe voluto regalare un trofeo e da cui è ripartito senza esserci riuscito. Ma con un nuovo amore nel cuore, Francesca Brienza, conosciuta quando era il volto femminile della tv della società e che adesso vorrebbe dargli un figlio (ha 3 figlie con la moglie da cui è separato).
Nella capitale ha comprato una villa e trovato qualche amico - il dentista Daniele - ma non il consenso che sperava, dopo un innamoramento iniziale: tornare ad abituarsi ai secondi posti non è bastato alla città. Che oggi dovrà sperare perda perché la Roma finisca in 2ª fascia di Champions.
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