rassegna stampa roma

Italia, il controsenso di costruire il futuro con 9 titolari del flop

Prima gara della "vecchia" nuova nazionale di Di Biagio, ma le convocazioni lasciano perplessi

Redazione

Il ct ad interim Gigi Di Biagio debutta stasera nello stadio del City, laboratorio del calcio visionario di Guardiola. Il trentaquattresimo allenatore nei 108 anni di storia della Nazionale si insedia dopo il reprobo Ventura e non si abbandona a tentazioni visionarie: promosso dall’Under 21, ripristina la tradizione dei tecnici federali e conosce la situazione, col favorito AncelottiConteMancini e Ranieri concorrenti per la successione a settembre, dopo questa amichevole con l’Argentina e le altre con Inghilterra, Francia e Olanda. Però non rinuncia a un manifesto improntato al coraggio: "È una nuova partenza. Inizia per noi un mini- Mondiale. Non dobbiamo avere paura, ma pazienza, e non soffermarci sulla singola partita: fare sbagliare qualche ragazzo e riproporlo, indipendentemente da chi sarà il ct e il presidente. Solo così il programma della Figc può andare avanti".

Deve rianimare una squadra tramortita dalla mazzata peggiore degli ultimi 60 anni. Si aggiunge agli ostacoli l’avversario, tra i peggiori possibili: l’Argentina di Messi, basta la parola: "Sulla carta è proibitivo. Ma dobbiamo provare le giocate preparate a Coverciano ed entrare il più possibile nella loro metà campo, senza paura". Sono ben 9 su 11, in partenza, i reduci del triste spareggio con la Svezia, che descrivono come macchia indelebile sulla propria carriera. Verratti avrà 26 anni a novembre, Insigne 27 a giugno, Immobile ne ha già 28 e Candreva 31: «Sono ragazzi responsabili, ma è il tempo di cercare nuove sfide e di cercare di parlare il meno possibile del passato o non ne usciamo più». Contro la generazione del flop l’ineffabile procuratore Mino Raiola ha scagliato la prima pietra per la mancata convocazione di Balotelli ed era un macigno. Gli replica col sarcasmo Di Biagio, che già si scottò con l’intempestivo pulpito, lo stesso del caso Donnarumma all’Europeo Under 21: "Conosco Raiola da 25 anni e ho tante di quelle cose alle quali pensare che è irrilevante ciò che ha detto". L’Italia giocherà col lutto al braccio e una maglia speciale per Astori. La gara di stasera vedrà di nuovo Buffon difendere la porta azzurra: "La mia non è una passerella, ho sempre messo il noi davanti all’io. È irrispettosa una polemica simile sulla mia persona, da 25 anni indosso la maglia azzurra. In fondo sono il portiere della Juventus". Il ruolo futuro in Nazionale, da dirigente, può attendere: "Di sicuro dialogherò in modo più sereno con la stampa".

(E.Currò)