L’uomo immagine del mercato romanista rischia di diventare Thomas Vermaelen. Dopo un’estate che s’è presa il crociato di due titolari, Rüdiger prima e Mario Rui poi, che ha bocciato il De Rossi difensore contro il Porto (almeno nella linea a quattro), dipinto un bel broncio sul volto di Manolas e concesso a Emerson più figuracce che minuti in campo, come scrive Matteo Pinci su La Repubblica, il difensore belga è quasi un faro.
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Deve neutralizzare l’ex Borriello, 5 reti nelle prime 2 gare al Cagliari e 3 gol alla Roma lo scorso anno con Carpi e Atalanta
Tocca al belga fare il leader, e non solo per il contratto che “impone” a Spalletti di farlo giocare (la Roma s’è impegnata contrattualmente a garantire un determinato numero di presenze). Lui che finora, su tre gare, ne ha giocate meno della metà: i 90 minuti contro l’Udinese, 41 a Oporto, primo dei tre espulsi della doppia sfida contro i portoghesi. Il Barça, pur di valorizzarlo, ha concesso il prestito gratuito alla Roma. Ma il primo a voler tornare uno dei più forti difensori in Europa è Thomas, che Strootman sta introducendo alla vita romana (abiteranno vicini, a Casal Palocco).
Ma Spalletti gli chiede di essere anche altro: il primo regista a fare partire l’azione. Per questo è stato comprato. Una figura indispensabile al punto che, non potendo contare su di lui, ha dovuto reinventare De Rossi difensore: un altro come Thomas, nella Roma di oggi, non c’è.
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