Oggi con la Juve inizierà il lungo finale fatto di separazioni e forse addii dolorosi: De Rossi aspetta di sapere se verrà rinnovato il suo contratto o smettere, Ranieri siederà per la terz’ultima volta sulla panchina romanista. Chi lo sostituirà è la vera incognita che agita i dirigenti romanisti, scrive Matteo Pinci su La Repubblica.
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Il modello di Gasperini per ripartire dopo Ranieri
Dopo la delusione Conte, con l’ipotesi Sarri quasi impossibile, l’unico “piano B” rimasto porta proprio al tecnico dell'Atalanta
Dopo la delusione Conte, con l’ipotesi Sarri quasi impossibile, l’unico “piano B” rimasto porta a Gasperini. Il futuro ds Petrachi (accordo coi giallorossi chiuso, Cairo permettendo) ha anche parlato con l’allenatore per sondarne la disponibilità: arriverà soltanto tra un paio di settimane, ossia a fine campionato.
Il problema è che neppure Gasperini è libero, e anzi il presidente atalantino Percassi ha fatto sapere che vuole tenerlo «a vita», perché «i contratti sono chiari e non abbiamo neanche minimamente affrontato il problema». Fossero confermate le sue aspettative, la Roma sarebbe costretta a ripiegare su soluzioni oggi inimmaginabili, visto che Giampaolo non piace e tenere Ranieri è un’extrema ratio cui nessuno vuole arrivare.
A Trigoria si lavora per difetto. Il paradosso infatti sarebbe chiudere al 6° posto, che potrebbe costare i preliminari di Europa League: una zavorra per la preparazione atletica, da anticipare di almeno un paio di settimane, ma pure per la rinuncia inevitabile alla tournée americana incompatibile con le date del 2° turno preliminare, al via il 25 luglio. Anche questo però dipenderà dall’Atalanta: vincesse la Coppa Italia, sarebbe la 7ª in classifica, e non più la 6ª, a giocare i preliminari della discordia.
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