E così, dalle trattative in corso sui diritti del calcio in tv, si intravede la fine di 90° Minuto e dei gol gratis, in chiaro. Sul tema, Mario Orfeo, direttore generale della Rai, il giorno dopo parla di "assoluto disprezzo del servizio pubblico" come riporta Dipollina su La Repubblica. E aggiunge parole stizzite sulla "miopia dei presidenti di A nel non promuovere il prodotto calcio presso una larga fascia di pubblico appassionato". L’appello è a rivedere queste posizioni, pronti, conclude Orfeo, "a sederci a un tavolo in qualunque momento per non togliere del tutto la visione del calcio a quelli che non pagano".
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Il calcio è solo di chi lo paga: la furia della Rai con la Lega
Orfeo, Direttore Rai, dice: "C'è la miopia dei presidenti di A nel non promuovere il prodotto calcio presso una larga fascia di pubblico appassionato"
A quel punto, il dg passa al capitolo sassolini e fa rilevare "il fragoroso e sorprendente silenzio della politica sulla questione. E non solo della politica, ma anche di tutti gli addetti ai lavori" .
Da anni, a ogni rinnovo di contratto del calcio in tv, è arrivato il giorno, quasi della marmotta, in cui si è proclamata l’imminente scomparsa di 90° Minuto. Ed era sempre una questione di soldi da far cacciare al servizio pubblico: alla fine il modo si è sempre trovato. Stavolta però c’è la novità. La Rai potrà anche essere stata troppo attendista (mentre si procurava per la prossima stagione una partita di Champions a settimana e vinceva l’asta sulla Coppa Italia contro Mediaset): ma il punto è che a spacchettamento avvenuto, il calcio in chiaro era sparito nell’offerta.
Quel monopolio impazzito che gli esperti tacciano invece di modernità assoluta aveva alla fine partorito la montagna di solo calcio pay. Digitale, streaming, pacchetti e contropacchetti al solo scopo di sfornare esclusive per le televisioni – da pagare a caro prezzo – e di ramazzare moneta il più possibile dove si può. A questo giro, quelli dei monopoli non hanno fatto sedere la Rai nemmeno al tavolo togliendo del tutto il prodotto dall’offerta. Che pure era pagato.
Autolesionisti quelli della Lega? Per niente, solo che l’alchimia di offerte e controfferte, la certezza ( ovvero speranza) di appaltare solo ad attori paganti- parecchio ha escluso al momento che quello che viene considerato un residuato – i servizi sulle partite trasmessi in chiaro – possa far parte ancora del gioco.
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