Il giorno dei Fondi rischia di trasformarsi in un’impasse. Oggi i 20 club di Serie A dovrebbero votare il “sì” definitivo alla creazione di una media company, cedendone il 10% a Cvc, Advent e Fsi. Una partita da 1,7 miliardi di euro. La questione si intreccia tra diritti tv e lo spettro teorico della Superlega, scrivono Matteo Pinci e Franco Vanni su "La Repubblica". I fondi d'investimento vogliono partecipare al processo per l'assegnazione dei diritti televisivi per il triennio 2021-2024 e sigillare il legame oggi. Ma nella Lega si è allargato il fronte di chi spinge per il rinvio del voto almeno a lunedì, quando è in programma un’assemblea per discutere delle offerte sui diritti tv. Roma e Bologna guidano il fronte dei favorevoli e spingono per votare subito, convinti che la necessità di avere risorse spinga almeno 14 club — il numero minimo per l'accordo — a dire sì. Per non correre il rischio di veder saltare il banco.
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Il brivido della Serie A, in bilico il voto sui fondi: la Superlega fa paura
Roma e Bologna spingono per votare subito. La decisione può slittare a lunedì per valutare prima le offerte delle tv
La Juventus ha espresso dubbi sul contratto che dovrebbe legare la Serie A ai fondi di investimento, che vogliono fra l’altro la garanzia che non ci siano fuoriuscite dalla Serie A e hanno posto una “clausola Superlega”. Su questo e altri punti Agnelli propone di prendere tempo, per portare in un’unica votazione sia il contratto che il sì definitivo. Lazio e Napoli guidano il partito dei contrari. Il fronte del ‘no’, che comprende tra l'altro anche Genoa e Samp, non sembra essere così compatto. Il Torino infatti potrebbe scegliere per l’ok ai fondi. Inter e Milan restano in posizione attendista. L'Udinese è critica su alcune condizioni contrattuali, le neopromosse sono invece favorevoli a chiudere subito, come pure Cagliari, Sassuolo e Fiorentina.
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