Zenga urla furente, Lopez pure sbuffa mantenendo però un certo aplomb. Curioso è che a farli arrabbiare sia stato lo stesso arbitro. Dai sorrisi dell’incontro milanese degli allenatori con i vertici arbitrali sono passate due settimane esatte, pare una vita. La moviola in campo diventa il nemico di mezza serie A. Due rigori generosissimi, due espulsioni eccessive, tre sviste su gol. La novità è che pure al tempo della tecnologia può capitare che una rete irregolare sfugga sia all’arbitro che al Var. Cosa sia successo quando al 15’ di Milan-Lazio Cutrone ha spedito in porta con l’avambraccio il gol del vantaggio milanista, si può solo ricostruirlo: su una punizione dalla trequarti, la prima cosa che cerca il video assistente è il fuorigioco.
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È la domenica nera della tecnologia in campo: due rigori generosi, due espulsioni e tre sviste sui gol
L’arbitro Mazzoleni non ha nemmeno voluto rivedere gli episodi che hanno acceso i salotti tv dopo Napoli-Bologna. Donadoni se l’è presa facendone una lotta di classe: "Certi rigori li danno solo dall’8° posto in su". In effetti il tocco su Callejon non pare così vigoroso.
A differenza di Milano e Napoli, a Crotone sono usciti furiosi tutti. "Non capisco come l’arbitro abbia potuto sbagliare se l’ha rivisto, è inspiegabile", sbraitava Walter Zenga: pochi minuti prima Tagliavento, dopo consulto video, aveva negato al suo Crotone un gol al 90’ per fuorigioco: visto solo dal guardalinee. A tradirlo, la valutazione della posizione di due giocatori del Crotone dopo il colpo di testa di Ceccherini. Un errore, lo sanno pure il designatore Rizzoli e il responsabile Var Rosetti. E Tagliavento aveva già fatto arrabbiare il Cagliari, concedendo al Crotone un rigore curioso, su segnalazione del video assistente Damato parecchi istanti dopo l’episodio. E pure un’espulsione decisamente eccessiva di Pisacane. Tagliavento ha premiato l’impressione del campo. A volte sarebbe meglio fidarsi di quell’occhio in più.
(M. Pinci)
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