Soltanto un mese fa si erano presi a spintoni nello spogliatoio di Ferrara: era la Roma che annegava e che ora Dzeko ed El Shaarawy hanno riportato fuori dall’abisso, scrive Matteo Pinci su La Repubblica.
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Dzeko ringrazia El Shaarawy un’alleanza nata dopo la lite
La Roma soffre ma batte l’Udinese con un gol nato dalla combinazione fra i due attaccanti che si erano scontrati a Ferrara. Ranieri è quinto, aspettando l’Atalanta
Sono bastati 40 giorni a Ranieri, l’aggiustatore di Testaccio, per prendere i cocci di Oporto e farne una squadra. Che magari non entusiasmerà chi ha il compito di pensare l’ennesima rivoluzione romanista a stelle e strisce: ma almeno ha restituito un’anima a quel gruppo di calciatori sfiduciati e litigiosi, che ora si scambiano assist e gol. Dzeko ritrova il gol all’Olimpico in campionato. Quel destro in corsa a tradurre in 3 punti un corridoio inventato dall’ex “nemico” El Shaarawy ha interrotto un digiuno di 350 giorni esatti.
Ma l’1-0 ha pure ridato speranze a Pallotta, che aveva già dato mandato ai contabili di Trigoria di immaginare risorse alternative alla pioggia di soldi della Champions. Normale in fondo che la Roma, come tutti, stia costruendo le basi della prossima stagione: domani l’attuale direttore sportivo Ricky Massara prenderà un volo con destinazione Boston proprio per parlare col presidente americano: da una parte la speranza dell’incoronazione, dall’altra il timore di sentirsi chiedere di fare da spalla a un altro dirigente straniero, visto che la proprietà flirta da tempo col ds portoghese del Lille, Luis Campos.
In realtà, tutto è fermo in attesa di capire chi s’assumerà l’onere di guidare dalla panchina la squadra del futuro: il sogno Conte, la tentazione Sarri, le alternative Gasperini e Giampaolo.
Ma pure se le voci su un futuro incerto toccano tanti – da Manolas allo stesso Dzeko, da Pellegrini fino all’ambitissimo Zaniolo – la percezione è nuovamente di una squadra che ha voglia di lottare per raggiungere un traguardo.
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