L’ultima volta che la Roma ha annusato profumo di Champions era l’agosto di un anno fa, il Porto la sbatté malamente fuori, retrocedendola nella serie B d’Europa. Mentre nell’edizione precedente (2015-2016), appena sei mesi prima, il Real le fece 2-0 all’andata e 2-0 al ritorno, fuori agli ottavi. Dunque l’esordiente Eusebio Di Francesco può già confortarsi e farsi coraggio: peggio di Luciano Spalletti non potrebbe fare.
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Di Francesco, via i sassolini: “In Europa qui s’è vinto poco”
De Rossi, Nainggolan e Dzeko dovranno trascinare una squadra che di esordienti non ha soltanto il suo allenatore
Come riporta Fabrizio Bocca nell'edizione odierna de "La Repubblica", l’abruzzese non le ha mandate a dire: "Negli ultimi anni la Roma in Champions ha vinto pochino". De Rossi, Nainggolan, Dzeko dovranno trascinare una squadra che di esordienti non ha soltanto il 48enne allenatore, ma almeno tre-quattro giocatori: i difensori Peres e Juan Jesus, Defrel, mentre il portiere Alisson e perfino l’espertissimo Strootman hanno appena una partita di Champions nel loro score di carriera. Mentre Juve, Inter e Napoli si prendevano la testa della classifica, la Roma – complice anche il rinvio della partita con la Samp – usciva dai radar. "L’ultima partita che abbiamo giocato, quella con l’Inter, l’abbiamo persa; poi a Genova non siamo andati col vantaggio di preparare meglio la gara con l’Atletico ma anche col rischio di ingolfamento quando rigiocheremo. E comunque anche Simeone ha fatto riposare parecchi giocatori in campionato. Per il momento siamo stati dimenticati, ma è abbastanza normale. Dovremo cercare di giocare come in quei primi 70 minuti con l’Inter, sarà una battaglia, possiamo fargli male".
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