Cosa farà del proprio futuro Daniele De Rossi? Se lo sta chiedendo lui stesso, ogni giorno, scrive Matteo Pinci su La Repubblica: una guerra quotidiana contro la voglia di continuare a giocare, magari proprio in Italia, da avversario della “sua” Roma.
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De Rossi sceglie fra Fiorentina, Boca e Mancini
Il ct gli ha messo in mano una proposta suggestiva: diventare il suo braccio destro in Nazionale
Il ct Mancini gli ha messo in mano una proposta suggestiva: diventare il suo braccio destro in Nazionale. Una soluzione che però vuol dire smettere col calcio giocato: scelta drastica, forse troppo, oggi.
Quando la Fiorentina ha chiamato qualcosa nella sua testa ha iniziato a lavorare: la vicinanza con Roma e la famiglia, la maglia dell’amico Astori da onorare, i volti familiari di Vincenzo Montella e Daniele Pradé, tornato ds della nuova Fiorentina di Commisso.
L’agente Berti ascolta le proposte che arrivano e le raccoglie manifestando disponibilità di massima. Che poi De Rossi le accetti davvero è tutto da vedere, messo di fronte alla penna che lo legherebbe a una squadra italiana diversa dalla Roma. A Pallotta disse di poter garantire 10 o 15 partite e di essere disposto a giocare “a gettone” per un anno. Circolano cifre, di cui però nessuno ha parlato, e altre candidature: se Milan e Inter negano interesse, la Samp di Ferrero vorrebbe davvero riunire a Genova lui e Totti. Per poi bussare a casa Pallotta e chiedere di più.
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