L‘Olimpico è per il Milan la "Bocca della Verità" e la prima delle due visite in quattro giorni lascia intendere che Gattuso possa aggiustare ancora parecchio una stagione compromessa. Il crollo della Roma è avvenuto nel secondo tempo ed è probabile che vi abbiano contribuito le fatiche della trasferta di Kharkiv, mentre ilMilan giovedì col Ludogorets aveva potuto fare riposare sette titolari. Ma il crescendo della ripresa non è stato soltanto fisico: ai calligrafici gol di Cutrone e Calabria, i ragazzi delle giovanili assurti ormai a piccoli veterani, se ne sarebbero potuti aggiungere altri tre, sprecati da Kalinic, Çalhanoglu e Borini. Per la quinta volta di seguito, inoltre, un Donnarumma (in Europa League ha giocato Antonio, le altre Gigio) non ha incassato gol.
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Basta il pensiero. Cutrone fa gol anche se sbaglia
Il bomber rossonero ha sfruttato al meglio un contropiede gestito alla perfezione dai suoi compagni
Di Francesco ha opposto al 4- 3- 3 di Gattuso uno schieramento speculare, con Strootman omologo di Biglia davanti alla difesa e Nainggolan addetto sia al disturbo in pressing, davanti all’area milanista, sia al duello muscolare con Kessié. Ne è nato un primo tempo di blocchi reciproci, spesso a coppie. La Roma ha gestito in prevalenza il gioco, però il Milan ha cercato il contropiede avvolgente, stile rugby: uno schema studiato, a inizio ripresa se ne sarebbe avuta conferma. Il contropiede perfetto ha seguito un evidente canovaccio: Kessié si è infilato al centro sul lancio di Rodriguez, smistato di testa a Cutrone, che ha dettato a Suso il solito cross arcuato e lo ha pizzicato in corsa, passando alle spalle di Manolas. Di Francesco ne è parso sconcertato: ha attinto via via alla panchina, inserendo subito Dzeko ( per Nainggolan, in un 4- 2- 4 senza frutti), poi Defrel e Gerson invece ( stranezza) di El Shaarawy. Un sinistro a lato di Perotti e un’uscita a valanga di Donnarumma su Schick sono stati gli unici prodotti offensivi, cui il Milan ha contrapposto tanti assalti, oltre al magnifico gol in pallonetto di Calabria, su incursione e duetto con Kalinic. Gli ultrà hanno chiesto invano ai giocatori della Roma di andare sotto la curva. Il Milan ha ovviamente festeggiato sotto la propria, Gattuso in testa: lui si è potuto perfino permettere di fare tirare il fiato nel finale a Cutrone, Bonaventura e Suso. Dopodomani, con la Lazio, c’è in ballo la finale di Coppa Italia. Nessun milanista, comunque vada, teme la Bocca della verità.
(E. Currò)
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