(Il Romanista - P.Coletti) Zeman torna a Pescara, quella che l’anno scorso è diventata la sua Pescara. «Insieme abbiamo passato dei momenti bellissimi» ha detto il Boemo in un’intervista al quotidiano Il Centro. «Spero di essere accolto bene». Il ritorno di Zeman all’Adriatico sarà un’emozione forte per tutti, una di quelle che fanno venire gli occhi lucidi. D’altronde le ultime lacrime scese sul viso di Zeman si sono viste proprio nello stadio abruzzese. Era il 26 maggio scorso, si giocava Pescara-Nocerina e con l’1-0 di Maniero il Delfino festeggiava il ritorno in Serie A e proclamava ufficialmente riaperta Zemanlandia. Zeman a Pescara ha lasciato un pezzo di cuore, «mi manca il mare, affacciarmi e trovarlo lì a due passi», la cosa che più gli è rimasta impressa dell’esperienza in Abruzzo «è stato il giro della città dopo la promozione». Un abbraccio collettivo, sentito, cercato e voluto.
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Zeman-Pescara ritorno al passato
(Il Romanista – P.Coletti) Zeman torna a Pescara, quella che l’anno scorso è diventata la sua Pescara. «Insieme abbiamo passato dei momenti bellissimi» ha detto il Boemo in un’intervista al quotidiano Il Centro.
Il riscatto del Boemo. La miglior conclusione possibile per una storia d’amore così forte, un ambiente entrato in perfetta simbiosi con la filosofia zemaniana. Un anno sensazionale che ha portato Zeman nuovamente sotto i riflettori. Novanta gol segnati, 55 subiti in 42 partite. Ventisei vittorie, cinque pareggi e undici sconfitte. I numeri del Pescara campione della Serie B 2011/12. Numeri, gol e spettacolo che hanno consacrato quella squadra come la nuova Zemanlandia. Nessuno al mondo avrebbe lasciato quel paradiso così perfetto. (...)
Il Boemo ha un debole che si chiama Roma. «Già sei mesi fa mi disse che sarebbe rimasto a prescindere, ma se fosse passato un unico treno, quello della Roma, lui avrebbe voluto salirci» le parole del presidente del Pescara Sebastiani solo due giorni dopo la promozione in A. Quel treno è passato e a Zeman per salirci è bastato un rapido incontro con Franco Baldini. «Ci siamo guardati ed eravamo già d’accordo su tutto, non c’è stato bisogno di convincerlo» ha rivelato il dg giallorosso in estate. Non vedeva l’ora di tornare il Boemo. (...)
«Per me questa avventura rappresenta tante cose, una rivincita e una nuova occasione - le parole di Zeman il giorno della firma sul contratto -. Sono uscito dalla Roma perché dovevo uscire. Sono uscito per un problema politico, non per il rendimento». Subito dopo la firma però il Boemo è tornato di corsa a Pescara per essere presente al "Memorial Franco Mancini". Un ultimo saluto al grande amico portiere e un ultimo grande abbraccio ai tifosi abruzzesi. «Oggi posso dire che mi porto tutto del Pescara, come sono stato qua non sono mai stato da nessuna parte - le parole di addio di Zeman nella conferenza del Memorial -. Sia per quelli con cui ho lavorato sia per quelli che stavano fuori: non ho mai avuto problemi né dentro né fuori dal campo. Sono affezionato al Pescara e spero che potrò vederlo sempre così. I tifosi sono straordinari: quello che ho visto dal bus scoperto non lo avevo mai visto, ringrazio tutta la gente di Pescara, che è stata sempre vicina alla squadra, che ci ha creduto e ci ha portato in serie A. Vi ringrazio». Parole cariche di sentimento ed emozione.
La stessa che domenica pomeriggio Zeman proverà rimettendo piede sul campo dell’Adriatico. Di fronte troverà Bergodi, suo ex giocatore alla Lazio al quale non risparmia una battuta: «Mi sembra serio ed equilibrato, tranne quando si gioca il derby». Un sorriso per allentare l’emozione di un ritorno speciale. Le vibrazioni delle anime dei tifosi nel rivedere il maestro seduto su quella panchina faranno più rumore di qualsiasi coro, come a testimoniare l’amore che lega il Boemo a Pescara e alla sua gente. Lo stesso legame che c’è sempre stato anche con il popolo giallorosso, un amore che nessun gol o nessuna rimonta subita potranno mai cancellare. Il suo legame con Roma lo ha riportato sulla panchina giallorossa, quello con Pescara potrebbe un giorno farlo tornare ad allenare in Abruzzo? «Del domani non v’è certezza» la risposta di uno Zeman innamorato
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