(Il Romanista - T.Cagnucci) - Direttore è quasi un gioco di parole. Il Coni ha graziato Lotito sospendendo la sua sospensione scattata in seguito alla condanna di Calciopoli. Insomma, hanno cambiato le regole che regolavano un codice etico. Le regole?Sono parole grosse. Le regole si aggiustano, si semplificano, si interpretano a seconda della opportunità. Di Lotito se ne sentiva la mancanza nei Consigli, vedrai che avrà già una citazione latina pronta. E poi che volete voi forcaioli! Basta con questo giustizialismo! A proposito, la sospensiva è un altro degli straordinari strumenti della giustizia italiana, non solo di quella sportiva intendo.
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“Zeman è il loro alibi e la nostra speranza”
(Il Romanista – T.Cagnucci) – Direttore è quasi un gioco di parole. Il Coni ha graziato Lotito sospendendo la sua sospensione scattata in seguito alla condanna di Calciopoli.
A proposito di retroscena. Il primo agosto c’è stata una partita amichevole fra la Nuova Circe e la Lazio, la Nuova Circe è la squadra di San Felice Circeo, il sindaco di San Felice Circeo è Gianni Petrucci, il presidente del Coni che ha deciso di sospendere la sospensiva di Lotito dopo una lunga querelle legata allo stadio... Ma questo è un bel retroscena però! Possiamo dire che è finito tutto a tarallucci e Circe. Sono bei segnali di distensione e di pace. Evviva. D’altronde Petrucci aveva avuto belle parole quest’estate per Zeman. Perché tutto si tenga, perché tutto si tiene. Questo e quello per me pari sono: è così che funziona il sistema. Questo e quello. Lotito e Moratti, la vicenda del pedinamento... Quella è un’altra vicenda. Lì si giocava duro. Il pedinamento di Vieri è un piccolo esempio di un’azione di spionaggio gigantesca di cui si sa pochissimo.
Alla Figc? I vertici della Juventus l’hanno attaccata a livello dialettico in qualsiasi modo, insulti sanguinosi, urla di processo alle streghe e così via. E in tutto questo la risposta del presidente federale Abete quale è stata? Abete mi ha molto divertito. Abete parla una lingua piena di incisi, con periodi molto lunghi, uno alla fine si perde il soggetto: io non lo capisco però ha sempre un carattere di soavità. Ecco io devo dire che il presidente della Figc è un uomo molto soave, lui ti dà sempre l’altra guancia. Siamo nel perfetto cattolicesimo, uno gli dice qualunque cosa e non succede niente.
In questo quadro cos’è Zdenek Zeman?E’ un gigantesco alibi. Devo dire che sono stati fortunati i Signori del pallone, quando, improvvisamente, non si sa come, è stato chiamato alla guida della Roma questo signore per bene. E’ stata la loro fortuna perché così hanno potuto dire: "Non è vero che il calcio in Italia è malato, che è il calcio di Moggi, di Scommessopoli, avete visto che c’è Zeman in questo mondo?!". E’ come se l’avessero preso loro. E’ il loro alibi. E’ un grande paravento. Molti di quelli che parlano bene di Zeman penso che se potessero lo strozzerebbero. Ci sono sempre delle locuzioni che accompagnano i discorsi su Zeman "E’ il migliore però..", "Zeman è grandissimo però sulla storia con la Juventus doveva evitare... ". Ecco è stato detto pure che le parole di Zeman su Conte fomentano la violenza, è stato detto anche che quando la Roma andrà a Torino se succederà qualcosa di brutto sarà colpa di Zeman. Ma come!? Qui si rubano le partite, si falsano i campionati, si pedinano gli arbitri, si vendono i giocatori, è un mondo in cui tutti possono fare qualcunque cosa senza che succeda niente e il reato più grande è quello di dire le cose di buon senso!! Mentre non si vede l’orizzonte (neanche di senso) di Scommessopoli. Scommessopoli è una cosa senza fine e senza inizio.
Le regole?!Parole grosse, soprattutto quando viene punito il labiale di un giocatore perché i bambini ci guardano. Però chi vende le partite no. Vengono puniti i tifosi che accendono un fumogeno allo stadio. Beh, d’altronde è terribile accendere un fumogeno no! Sì adesso che ci penso è proprio uno spettacolo terribile! Dall’altra parte fanno le rapine a mano armata e non succede niente, ma si vieta alla gente di andare allo stadio. Questa è l’Italia del politicamente corretto, e questo è il loro politicamente corretto.
In che senso è stato fortuito il ritorno di Zeman? E’ solo un caso che sia stato chiamato da questa società, da Franco Baldini? Non è un caso. Io adoro Franco Baldini. E’ stato fortuito nel senso che nessuno pensava ad una fine così repentina di Luis Enrique, fra l’altro un personaggio che a me piaceva e un allenatore molto interessante.
Chiamare Zeman è stata una scelta romantica ma anche etica. E’ stata una grande idea, era il beniamino dei tifosi dlla Roma che non l’hanno mai dimenticato, e questo a pensarci bene è la cosa più bella. E’ stata una grande scelta di Baldini che per altro è odiatissimo, forse anche per questo. Anche lui come Zeman è stato quasi costretto all’esilio dal calcio italiano. Ma io non mi riferivo solo a questo, parlo delle campagne diffamatorie che ancora si fanno nei suoi confronti. Dei dossier assurdi, cose impubblicabili che anche a me sono state sottoposte. Quel dossier appena l’ho visto l’ho definito un tarocco, qualcosa di ridicolo. Ho dato anche la mia testimonianza in tal senso. Baldini è odiato, ci sono persone che si preparavano a cacciarlo via. Credo che per molti la vittoria della Roma a Milano sia stata una disgrazia, aspettavano un altro ko per dire "basta! Baldini ha fatto un altro errore". Purtroppo per loro la Roma ha vinto, giocando anche bene. Poi usano la contrapposizione con la famiglia Sensi. Io, per esempio, ho apprezzato la presidenza Sensi, per certi versi e in alcuni momenti hanno fatto anche dei miracoli: chi l’ha detto che questo debba essere usato come contrapposizione a Baldini? Siamo sempre alla doppia lingua del potere.
Da cosa può essere salvato? A differenza della politica il calcio è fatto di grandi interpreti, di talento, del valore in sé del gesto, della poesia dell’attimo, dell’aggregazione, della bellezza del gioco, è ciò che ci riscatta, ciò che ci spinge ad andare allo stadio, ad amare questo sport.
In questo senso Zeman è una speranza?Sì. Il suo lavoro con i giovani, sopprattutto in un paese dove i giovani vengono trattati malissimo. I giovani calciatori si salveranno se allenati a inseguire la verità, le cose vere che fanno di questo gioco uno sport. I maestri non sono tanti, e non mi riferisco ai maestri con la emme maiucola, ma a chi insegna i valori della vita. Zeman in questo senso è un maestro.
Dove arriverà la sua Roma?Non lo so, ma so che con Zeman si andrà allo stadio a vedere una squadra che farà tutto quello potrà fare. Fino alla fine, sempre. Saprò che quello che si poteva fare è stato fatto. E questo è il massimo che si può chiedere. Juventus-Roma sempre particolare, la prossima, forse ancor di più- Io spero che parole sagge accompagneranno questa partita, come le ultime di Buffon. Io sogno che i tifosi della Juventus facciano uno striscione come quelli dell’Inter domenica scorsa a San Siro. Utopia? Lo so, ho esagerato. Forse chiediamo troppo. Allora, mi accontenterei del rispetto verso il maestro. Del rispetto delle regole.
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