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Zeman: «Brava Roma»

(Il Romanista – M.Macedonio) Anche vincendo, non c’è modo che abbozzi un sorriso, Zdenek Zeman.

Redazione

(Il Romanista - M.Macedonio)Anche vincendo, non c’è modo che abbozzi un sorriso, Zdenek Zeman.Si dice soddisfatto, il tecnico giallorosso, quando arriva ai microfoni delle tv. «Non solo per il risultato – spiega – ma anche per la prestazione. Nel primo tempo abbiamo creato almeno cinque-sei palle gol, ma anche nel secondo la squadra ha fatto bene. Ha cercato di giocare e c’è riuscita, mettendo in campo ritmo e aggressività».

Una Roma che ha costruito molto in fase offensiva, ma anche mostrato una crescita in quella difensiva. «Non credo – risponde Zeman. – Abbiamo giocato nel nostro modo, come in altre partite. La fase difensiva la facciamo così fin dall’inizio. Forse oggi siamo stati un po’ meno alti, ma sono soddisfatto per non aver preso gol, anche se il Torino, a parte contro l’Atalanta, non ne ha fatti tanti finora».

Una settimana che non ha lesinato polemiche. Possono trasmettere energia positiva alla squadra? «Non credo che la polemica aiuti. Se ci si riferisce a Pjanic, è un errore che dopo il gol si sia tolto la maglia, così come aveva sbagliato domenica scorsa e, per questo, in settimana, si è scusato. Forse ce l’aveva con i tifosi, forse con me, non lo ha mai chiarito». Una risposta che sorprende, quella del boemo. Che ribadisce: «Credo che abbia chiesto scusa per il comportamento». E di fronte alle insistenze dello studio: «Ripeto: è venuto da me a chiedere scusa, ma del perché non gliel’ho chiesto. Si è lamentato dopo il gol, quando di solito si festeggia… Almeno una volta si usava così». Si può fare qualcosa perché i giocatori non tolgano la maglia dopo un gol? «Credo che succeda – dice – a chi non è abituato a farne tanti». Puntuale la domanda sul rigore concesso dall’arbitro. «Ero a cinquanta metri – risponde il tecnico. – Di sicuro ha visto meglio il sesto, o settimo uomo, che era a due metri. C’era una doppia spinta, prima di Ogbonna e poi di D’Ambrosio. Per me sono due falli da rigore e quindi – come ribadirà più tardi in sala stampa - dovevamo tirare due rigori. Penso che ne abbiamo avuto uno, contro l’Udinese, che in confronto a questo non esiste proprio».

Un giudizio su Bradley? «Ha giocato bene – conferma il tecnico – facendo sempre ripartire la squadra. Sono soddisfatto della sua prestazione. Il Torino – spiega – attacca con due punte centrali più due esterni, e il centrocampo ha dovuto lavorare molto, su una fascia, per non consentire loro di avere superiorità numerica. A lui spettava di fare protezione davanti alla difesa, e lo ha fatto bene». Troppe, però, le occasioni sprecate in avanti. «Se la squadra ha il migliore attacco del campionato qualcosa vorrà pur dire – continua Zeman. – E’ chiaro vorrei che tutte le occasioni si trasformassero in gol, ma neanche il Barcellona ci riesce…». Gli riferiscono dello striscione comparso in curva e dai toni offensivi nei suoi confronti. «Non l’ho visto. Spero sempre che siano tifosi della Roma e non di altre squadre. I tifosi dovrebbero sempre aiutare la squadra e quelli che ci lavorano».

Un giudizio su Balzaretti? «Come impegno, da 12, ma piedi da 5. Facendo la media, si rientra nella valutazione medioalta. Il ragazzo è generoso, anche se non ha fatto bene in tutte e due le fasi». Giovani come Lamela, Marquinhos e Florenzi – gli fanno notare, continuano a crescere. Chi gli dà più soddisfazione? «Sono tre bravi ragazzi, e non devo fare la classifica. Ma da Marquinhos, del ’94, nessuno si aspettava che giocasse con questa autorità». E Pjanic, che è sembrato rendere di più quando è uscito Totti?, gli chiedono. «Non c’entra niente Totti. Oggi erano lontani. Forse all’inizio della stagione si pestavano un po’ i piedi. Ha fatto la partita che mi aspettavo, anche se ha perso 3-4 palle che facevano ripartire l’avversario. Non l’ho mai discusso come giocatore, sia tatticamente che tecnicamente, ma deve crescere come il resto del gruppo». Lamela è uscito con una fasciatura. «Ha preso una botta su un’azione che poteva dare un rigore, sennò la caviglia da sola non si sarebbe infortunata».

Un successo che cancella l’onta del derby ma che, alla vigilia di trasferte non proibitive, può dar luogo a una striscia positiva? «La Roma l’ho vista sempre bene, a parte a Torino. Spero che riusciremo a diventare più concentrati su tutte le occasioni e a continuare a fare quello che sappiamo. La squadra ha qualità, e lo dico da quattro mesi, e mi auguro che presto la faccia vedere»