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«Vogliamo regalare un sogno»

(Il Romanista – G.Dell’Artri) – «L’Inter è una squadra tosta. Anche noi vogliamo essere una squadra tosta, scomoda per tutti. Io penso solo alla mia squadra e a ritrovare le sensazioni che avevo prima di infortunarmi....

Redazione

(Il Romanista - G.Dell'Artri)- «L’Inter è una squadra tosta. Anche noi vogliamo essere una squadra tosta, scomoda per tutti. Io penso solo alla mia squadra e a ritrovare le sensazioni che avevo prima di infortunarmi. Possiamo arrivare in alto. Possiamo regalare un sogno ai nostri tifosi».Burdisso ha il volto disteso, durante l’intervista a Roma Channel. Ha ritrovato la condizione e adesso ritroverà l’Inter. La sua ex squadra. Ecco cosa dice il Bandito.

Affrontate una squadra rinnovata, ieri (giovedì, ndr) il saluto di Julio Cesar.

È un grandissimo portiere, l’Inter è una squadra tosta, dura. Sarà una grande partita, siamo due squadre che vogliono andare in alto.

Julio Cesar e Maicon quanto sono stati importanti?

Tantissimo. Hanno vinto tutto, come Eto’o, sono stati carismatici, la gente gli voleva bene. Ma l’Inter rimarrà la solita e farà la sua partita, anche noi vogliamo esprimere il nostro calcio e fare una bella partita.

Pensi che proverai un’emozione particolare con l’Inter?

È successo solo le prime volte. Adesso poca. E poi quando si entra in campo l’emozione la metti da parte. Ora più che mai voglio recuperare le sensazioni di prima dell’infortunio, non a livello fisico ma emozionale. L’altro giorno per me è stato difficile giocare da questo punto di vista. Ho bisogno di giocare, di iniziare a pensare partita dopo partita, allenamento dopo allenamento.

Come ti senti fisicamente?

Ogni giorno mi sento meglio, voglio superare come stavo prima dell’infortunio. Sto bene io, stiamo bene come squadra, abbiamo tanta voglia di fare quel che non siamo riusciti a fare domenica come gioco.

Burdisso è un nuovo acquisto, questo infortunio ti ha unito di più ai tifosi della Roma?

Mi piace l’identificazione tra i tifosi e il giocatore, l’infortunio non è stato negativo, è stata un’occasione di crescita mentale, per il rapporto con la mia famiglia, con i tifosi e la società. Sono stati tanti mesi, a pensare quando sarei tornato, a voler stare non come prima ma meglio di prima. Nei particolari sento che ogni giorno va meglio.

Ci si sta avvicinando alla mentalità vincente?

Sì, quest’anno abbiamo anche un allenatore che vuole cambiare mentalità. Al di là delle tattiche, la cosa che ha voluto cambiare dal primo giorno è stata la mentalità, ci ha detto di andare sempre a prendere la partita. Ha iniziato con le ripetute, che ti fanno bene anche alla testa, ti rendono più cinico.

Il ritiro molto duro vi ha dato vantaggi?

Fisicamente ogni giorno stai meglio, ma è faticoso mentalmente il correre continuamente per giorni e giorni, anche adesso è così, facciamo allenamenti tosti. Sai che stai lavorando tanto per portarti qualcosa a casa.

Il calcio di Zeman è propositivo, anche quello di Luis Enrique lo era?

Sì, l’atteggiamento è lo stesso, cercare di vincere e di fare gol. Con Luis Enrique avevamo più gioco orizzontale, il possesso palla. Adesso è tutto più vertiginoso

Per voi difensori centrali è cambiato molto?

È cambiato poco, noi sappiamo che i terzini vanno, noi dobbiamo stare attenti alle ripartenze. Dobbiamo trovare i meccanismi, ma abbiamo tanta voglia di farlo

Su Marquinhos e Romagnoli

Sono due giocatori da tenere a lungo, Marquinhos è un piccolo fenomeno, ha velocità, colpo di testa, sà cosa fare, è umile. È un piccolo Thiago Silva. A Roma devi subito far bene, ma con Zeman e una società che punta sui giovani, avrà un grandissimo futuro.

Su Castan

Ci sono diverse maniere di essere leader. Totti è un leader diverso da De Rossi. Castan si sta ambientando molto bene, si fa trovare sempre pronto, ha un grande fisico, non ha paura. Anche questo è un modo di essere leader.

Dove può arrivare questa Roma?

L’ho detto a Brunico, quando ancora non erano stati fatti gli acquisti, la Roma deve sempre puntare a vincere, dobbiamo arrivare a marzo-aprile con la possibilità di vincere il campionato e la Coppa Italia. Non può essere diversamente.

Su Nico Lopez e Lamela

Nico è uno che si perde la testa, guarda le tribune, poi si accende e fa un grande gol. Lamela anche è così, forse pensa di più. Sono giovani, hanno qualità importanti, e sono leali. Cresceranno e faranno bene alla squadra. Lamela sà di avere più responsabilità e lavora per questo, è preparato, sà che questo è il suo anno. Lo aspettiamo.

Domenica avrai di fronte Milito, lo temi?

Si, temo lui e Palacio, anche Sneijder, Cambiasso, Zanetti, Samuel. È una squadra tosta, anche noi vogliamo essere una squadra tosta, scomoda per tutti. Con Milito siamo anche amici, è sempre una grande sfida

E Osvaldo?

Sono diversi, Daniel è più da area di rigore, a Milito piace più andare fuori, sarebbero una bella coppia.

Cosa ti ha colpito della nuova società?

Stanno facendo tante cose buone, vogliono portare la Roma nel posto che merita, oltre il calcio. Ora è il momento di portare questi cambiamenti sul campo.

Domenica ti aspetti tanti gol?

Spero di no, non voglio subirli. Mi va bene 1-0 per noi.