(Il Romanista - V.Meta) -Novanta minuti, due anni di lavoro. Ha il sapore di un’ultima chiamata la sfida che attende l’Under 21 questa sera a Kalmar contro la Svezia, gara di ritorno che avrebbe potuto essere poco più di una gita se quattro giorni fa a Pescara l’Italia avesse concretizzato almeno un paio delle occasioni create. Invece l’1-0 dell’Adriatico lascia tutto in bilico, al punto da indurre il ct Devis Mangia a rivedere non tanto il modulo (si resta con il 4-4-2) quanto gli interpreti: l’esperimento con Saponara esterno destro non ha convinto del tutto, e allora la soluzione sarà ancora una volta Alessandro Florenzi.
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Under 21, Florenzi guida l’assalto e torna esterno destro
(Il Romanista – V.Meta) – Novanta minuti, due anni di lavoro. Ha il sapore di un’ultima chiamata la sfida che attende l’Under 21 questa sera a Kalmar contro la Svezia,
Migliore in campo a Pescara da interno di centrocampo accanto a Marrone, il romanista dovrebbe lasciare il posto in regia a Fausto Rossi (in vantaggio su Viviani) per spostarsi sulla fascia, nel ruolo in cui ha sempre giocato in Under 21 fin dal suo esordio con Ferrara. «È arrivato in ritiro un po’ stanco, ma era normale visto che con la Roma ne ha giocate tutte» ha detto di lui Mangia e in effetti venerdì a fine partita lui stesso ha ammesso un pizzico di stanchezza. Niente di preoccupante per uno come lui, tanto più che il traguardo stavolta è davvero a un passo perché per andare a fare la fase finale degli Europei in Israele basta uscire indenni da Kalmar e questa Italia in due anni ha dimostrato di avere la personalità per andare a vincere su campi difficili come Turchia e Olanda.
«La Svezia all’andata ha fatto quello che ci aspettavamo - ha detto il ct -, noi ora dobbiamo essere bravi a limitare al minimo le loro potenzialità senza snaturarci o stravolgere le convinzioni che hanno acquisito i ragazzi. Stamattina (ieri, ndr) ho rivisto con i ragazzi alcune cose. Abbiamo fatto cose positive e qualcosina che bisogna migliorare per evitare che ci possano mettere in difficoltà con delle situazioni che già conosciamo. I ragazzi hanno quasi tutti recuperato, abbiamo ancora più di 24 ore e penso che alla fine saranno tutti in buone condizioni per la gara. Magari qualcuno non avrà i novanta minuti nelle gambe, ma sono sicuro che daranno tutti il massimo perché penso che in questi momenti subentri qualcosa di diverso rispetto alla condizione fisica: la voglia di andare oltre, lo stimolo mentale e psicologico per raggiungere un obiettivo che è importantissimo per tutti». [...]
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