(Il Romanista - V.Vercillo) Una responsabilità pesante. Come a Torino, con la speranza che stavolta vada meglio. E con un precedente che fa ben sperare.
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Totti stop, serve il vero Pjanic
(Il Romanista – V.Vercillo) Una responsabilità pesante. Come a Torino, con la speranza che stavolta vada meglio. E con un precedente che fa ben sperare.
A meno di clamorose sorprese, sarà Miralem Pjanic a sostituire oggi pomeriggio Francesco Totti nel ruolo di trequartista. Il Capitano giallorosso ieri mattina si è presentato a Trigoria ma poi è tornato a casa per un principio di influenza. Non febbre vera e propria, quanto piuttosto dolori articolari e una situazione generale che rende complicato un suo recupero. Più facile vederlo in campo sabato contro il Napoli. In attacco, viste anche le squalifiche di Bojan e Lamela (...), sarà emergenza. Piscitella, ad esempio, ha rinunciato all’Under 19 e oggi sarà in panchina mentre in campo toccherà a Borini e Osvaldo. Con alle loro spalle Pjanic, alla ricerca del secondo gol ai viola. Sì, perché il bosniaco la porta protetta dalla Fiorentina l’ha già violata. Era il 16 settembre del 2009, era il debutto di Lione e Fiorentina in Champions League. Al 76’ il centrocampista del club francese Makoun trova il varco giusto per provare un tiro che si rivelerà insidiosissimo, Frey respinge sui piedi di Pjanic che non ci pensa due volte e insacca la rete. (...) Il suo primo gol nella competizione europea, se non consideriamo quello segnato all’Anderlecht nei preliminari. E allora Pjanic aveva solo 19 anni. Oggi di anni ne ha 22, compiuti pochi giorni fa. E oltre 900 giorni dopo, si troverà di nuovo faccia a faccia con la Fiorentina tra mura amiche. Avrà di nuovo Jovetic, Gamberini e Natali come avversari. E non vede l’ora di provare ancora quell’emozione. Stavolta vestendo la maglia della Roma.
Arrivato nell’ultimo giorno di mercato proprio dal Lione, con alle spalle 23 presenze in Champions League e 90 in Ligue 1, il bosniaco si è messo subito a disposizione. È partito alla grande, dimostrandosi una delle pochissime note positive di una stagione troppo altalenante, qualificandosi come uno dei migliori acquisti del mercato giallorosso per il rapporto qualità/prezzo. È l’ultimo arrivato, ma è già fondamentale. Nella testa di Luis Enrique (...) c’è lui nel centrocampo ideale, completato da Gago e De Rossi. E non a caso quando partono tutti e tre titolari la Roma trova gioco e prestazioni più convincenti. Certo, da Natale qualcosa è cambiato. E si è visto anche nelle ultime due gare di campionato contro Udinese e Juventus, in cui Pjanic è tornato in campo dopo 5 gare, ma non è che fosse tornato veramente. I dolori al flessore, quegli 81’ con la Bosnia contro il Brasile prima del derby sconsigliati dalla Roma e decisi dal giocatore su pressione della federazione e del ct, la lesione dopo la gara contro la Lazio, il rientro in campo, la ricaduta e la paura di farsi ancora male contro il Novara. Ma la sua grinta va oltre: in lui un genio c’è, e prima o poi, lo sanno tutti, tornerà a esaudire desideri. Pjanic questa settimana si è allenato regolarmente e all’Olimpico partirà dall’inizio, contro una squadra che quest’estate ha fatto di tutto per portarlo tra le sue fila. Ora ha possibilità di invertire la rotta, di riprendersi la Roma e di scacciare quella paura che nell’ultimo periodo l’ha frenato troppo.
Paura che dovrà scacciare anche tutta la squadra. A partire da Curci, titolare all’Olimpico dopo una vita. Ci sarà lui in porta, in difesa si rivedrà Heinze che dovrebbe far coppia con Kjaer e Taddei e José Angel sulle corsie esterne. De Rossi sarà riportato a centrocampo, con lui Gago e Marquinho. Davanti, come detto, Pjanic Borini e Osvaldo. A meno che nella notte non si compia un miracolo di nome Francesco Totti.
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