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Stek, storia di una bocciatura provvisoria

(Il Romanista) «Stekelenburg si allena in gruppo da una settimana, per me è ancora poco». Così Zdenek Zeman ieri in conferenza stampa ha spiegato la scelta di far giocare Goicoechea.

Redazione

(Il Romanista) «Stekelenburg si allena in gruppo da una settimana, per me è ancora poco». Così Zdenek Zeman ieri in conferenza stampa ha spiegato la scelta di far giocare Goicoechea. Decisione inaspettata, la prima volta che di fatto Stek è rimasto fuori pur essendo a disposizione. Con la prestazione scintillante della Roma e l’esclusione dai titolari di De Rossi e Osvaldo, la questione portiere non ha fatto poi tanto rumore.

Ma il caso resta. E ora si attendono con ansia le scelte per la partita di domani sera in Coppa Italia. Che in entrambi i casì, però, non faranno definitiva chiarezza sul titolare tra i pali da qui al termine della stagione. Perché se Stek non dovesse giocare, potrebbe essere una scelta ancora legata a quel «per me è ancora poco» visto che da sabato saranno passati solo 3 giorni. Se invece l’olandese dovesse partire dall’inizio, la sua presenza in Coppa potrebbe non necessariamente significare che lo stesso accadrà domenica a Verona. Insomma, la partita che potrebbe fare luce è quella col Chievo. Lì si scopriranno le carte e si capirà se Stek è provvisoriamente diventato una riserva. Si, provvisoriamente, in attesa di condizioni migliori sotto tutti i punti di vista. E dire che Stekelenburg prima dell’infortunio alla mano rimediato a Parma non stava affatto demeritando.

C’era stato, è vero, il macroscopico e decisivo errore contro la Samp che era costato due punti in una partita in cui gli avversari non avevano praticamente mai tirato in porta. Ma per il resto aveva fatto ampiamente il suo dovere, vedi contro l’Atalanta quando aveva tenuto a galla la barca che, dopo i 4 gol presi dalla Juve, rischiava di colare a picco. Un miracolo faccia a faccia con Denis, una parata complicata a terra su Peluso e la giornata della Hall of Fame era stata pienamente di festa anche grazie a lui. Stesso discorso a Marassi: col Genoa avanti di due gol un paratone su Jorquera e la rimonta può cominciare. Più che sufficiente anche nella sconfitta con l’Udinese. Poi basta, poi è toccato a Goicoechea che, parlando a Roma Channel qualche tempo dopo l’errore nel derby, si è scusato pubblicamente e ha spiegato tutta la stima nei confronti di Stekelenburg: «L’ho visto ai Mondiali difendere la porta dell’Olanda e, in quell’edizione, fu tra i migliori portieri. È veramente un onore averlo come compagno e sono sicuro possa aiutarmi a crescere». Ora le parti si sono invertite.

Con la partita contro la Fiorentina, Goicoechea sembra per la prima volta aver scavalcato il compagno nelle gerarchie. «Mi piace perché mi piace in porta e per l’impostazione» ha detto Zeman sempre in conferenza stampa sabato sera confermando la stima nei confronti del portiere che ha chiesto e ottenuto di avere a Roma. Al via della stagione, però, il titolare ha continuato ad essere Stek. Fino a sabato, fino alla Fiorentina. Quando Stek è diventato una riserva. Provvisoriamente