(Il Romanista - G.Caccamo) - Soffre oltre il dovuto la Roma per buona parte del primo tempo la mobilità e la velocità degli esterni cagliaritani, quasi mai contrastati con decisione da Rosi e José Angel, concedendo in tal modo giocate break pericolose; sembra una costante delle ultime apparizioni giallorosse, quella di subire sulle fasce le ripartenze avversarie senza riuscire a trovare le adeguate contromisure.
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Se è così, meglio due terzini vecchie maniere
(Il Romanista – G.Caccamo) – Soffre oltre il dovuto la Roma per buona parte del primo tempo la mobilità e la velocità degli esterni cagliaritani, quasi mai contrastati con decisione da Rosi e José Angel, concedendo in tal modo...
Funziona meglio, o per meglio dire meno peggio, la fase di costruzione del gioco, con una buona circolazione palla, una discreta intensità e velocità, con un buon movimento sia dei giocatori che del pallone tra le linee difensive rossoblu; apprezzabile la disponibilità delle punte a non dare riferimenti ai difensori cagliaritani, nell’offrire sponda ai centrocampisti e nel tentare di filtrare tra le maglie difensive avversarie. In definitiva, un primo tempo double face, discreto in attacco, disastroso in difesa con scarso mordente e senso tattico; questa Roma meriterebbe non solo esterni che spingono, ma anche e soprattutto esterni che "ringhino", che marchino, che pressino che non concedano facili spazi per battere a rete o crossare comodamente.
Non cambia il copione del secondo tempo, amplificando se possibile pregi e difetti riscontrati nei primi quarantacinque minuti: buono il possesso palla e la propensione offensiva, sconcertante il dispositivo difensivo, i movimenti e le marcature dei difensori romanisti; una Roma a trazione anteriore, sufficentemente autoritaria ma totalmente sbilanciata nella cifra tecnica e tattica tra attacco e centrocampo da una parte e difesa dall’altra; non regge, a nostro modesto avviso, poi il solito leit motiv del "ci si difende in 11", se poi si riesce a subire goals anche in superiorità numerica in difesa, se ad ogni sospiro degli avanti avversari il classico uomo contro uomo è sempre penalizzante a discapito della Roma, ovviamente. Infine, se il modesto apporto alla fase d’attacco dei laterali romanisti ha come contraltare una serie innumerevole di cross pericolosi e conclusioni a rete mai contrastati, allora tutto sommato meglio sarebbe avere due terzini vecchia maniera piantati a uomo o quantomeno più difensori.
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