(Il Romanista - C.Zucchelli) Tocca ancora una volta a lui, a Walter Sabatini, parlare del derby.
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“Ci giochiamo il terzo posto”
(Il Romanista – C.Zucchelli) Tocca ancora una volta a lui, a Walter Sabatini, parlare del derby.
Lo aveva già fatto due giorni fa e ieri, dal Campidoglio, il ds ha ribadito l’importanza della partita in programma domani: «Il derby sarà incredibilmente importante, è sempre una partita particolare fin dagli Anni 70 quando giocavo io (...) il terzo posto dipenderà dal risultato di questa partita, ma anche se dovesse arrivare una sconfitta, la piazza non ci abbandonerà. I tifosi hanno dimostrato di essere molto più maturi di noi». Vero, anche se la gente romanista contro la Lazio si aspetta un riscatto da parte della Roma: «Da parte nostra (...) c’è una moderata paura, che sta crescendo con l’avvicinarsi della partita. Ma ci servirà per raccogliere tutte le nostre risorse, energie e qualità. Siamo una squadra capace di qualsiasi impresa, ma non sarà il risultato di una singola partita a cancellare la Roma o a portarla nell’Olimpo. Stiamo facendo un percorso e arriveremo in fondo». L’obiettivo della Roma è quindi vincere. Chiaramente. Ma è anche costruire qualcosa che possa durare nel tempo. Sabatini lo ha sempre detto, fin dal suo insediamento la scorsa estate, e ieri lo ha ribadito senza giri di parole: «E’ sbagliato pensare che non stiamo facendo nulla, ci stiamo dando tutti da fare per creare qualcosa di importante da qui ai prossimi anni, anche se non sempre siamo aiutati dai risultati».
La speranza è che domani la tendenza si possa invertire, visto che una vittoria darebbe oltre che una spinta alla classifica anche una scossa positiva a tutto l’ambiente: «C’è tensione, la giusta tensione, per la partita che andremo ad affrontare. Ma la paura incontrollabile no, quella diventa pericolosa ». Sabatini parla anche di singoli: Lamela, che cerca il secondo gol in campionato e anche il riscatto dopo alcune prestazioni un po’ opache, e Pjanic, non al meglio fisicamente. Sul primo: «Domenica è il suo compleanno? Mi auguro che possa festeggiare. Io dopo una sconfitta non l’ho mai fatto». Sul secondo: «Sta meglio. Ha giocato 80 minuti con la sua nazionale, noi volevamo che venisse risparmiato ma è un ragazzo che sa gestirsi». Il ds si è poi allontanato dal derby e ha parlato anche di arbitri e moviola nel calcio in riferimento a quanto successo una settimana fa in Milan-Juventus: «Non siamo più imbranati degli altri, possiamo lamentarci anche noi ma abbiamo scelto di non farlo mai. Ogni volta che si sollevano questioni preferisco pensare che perdiamo le partite per nostre responsabilità. La tecnologia in campo? Potrebbe aiutare, ma il calcio è fatto di 17 regole intramontabili da 120 anni, il segreto del successo è questa longevità. Io qualche volta vedo partite in bianco e nero e la palla andava in fretta anche allora, ma il golnon gol potrebbe essere rivisto come concetto ».
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