(Il Romanista - C.Zucchelli) Era la sua prima all’Olimpico da presidente e ci teneva a festeggiarla con un successo. Ci teneva per se stesso, per la squadra ma soprattutto per i tifosi. Perché James Pallotta aveva spesso sentito parlare del calore dei romanisti, ne aveva avuto qualche prova durante le sue visite precedenti, ma mai come ieri.
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Pallotta: «Tifosi super»
(Il Romanista – C.Zucchelli) Era la sua prima all’Olimpico da presidente e ci teneva a festeggiarla con un successo. Ci teneva per se stesso, per la squadra ma soprattutto per i tifosi.
Ieri James Pallotta, non più solo «uomo forte della cordata americana» ma presidente in tutto e per tutto, ha avuto modo di apprezzare l’atteggiamento dei tifosi che, pur venendo da una «sveglia » (cit. Zeman) come quella di Torino non hanno mai fatto mancare alla squadra il loro supporto. «Questi tifosi - le sue parole ieri durante la partita - sono fantastici. E questa vittoria importante che ci servirà per ripartire». Pallotta, da uomo di sport qual è, sapeva benissimo che una contestazione forte avrebbe potuto avere ripercussioni sui giocatori e per questo ha apprezzato il supporto alla squadra fin dal riscaldamento. Non solo: quarantamila presenze, all’ora di pranzo e dopo gli ultimi risultati non esaltanti, sono stati un successo. Peccato solo che durante la cerimonia della Hall of fame ce ne fossero molti molti di meno, ma Pallotta si è comunque emozionato nel vedere in campo tutte le vecchie glorie che già aveva avuto modo di conoscere sabato. E con loro ha vissuto una splendida serata a Palazzo Colonna.
Il presidente ha molto apprezzato il discorso di Falcao, che ha voluto ricordare ancora una volta Di Bartolomei, e ha ribadito quello che aveva detto già durante il pranzo: «La Roma siete voi, io sono soltanto un tutore ». Agli eletti della Hall of fame è stato regalato un orologio, la serata è scivolata via tra ricordi e sorrisi e si è conclusa intorno a mezzanotte. Tutti a letto presto, Pallotta compreso, visto che l’appuntamento all’Olimpico era di mattina presto. Alle 9 il presidente era già allo stadio: ha fatto un giro dell’impianto, apprezzando molto la nuova area ospitalità, è entrato in campo e si è fatto spiegare nei dettagli come sarebbe stata la cerimonia della Hall of fame. Ha aspettato, insieme ai dirigenti, che tutti gli ex giocatori fossero in campo poi, sotto la tribuna Monte Mario, ha stretto loro la mano e ha posato per le classiche foto. Al fischio d’inizio si è accomodato in tribuna, ha sofferto nei primi minuti e quando Lamela ha sbloccato la partita ha esultato come un tifoso qualunque, stringendo poi la mano all’avvocato Cappelli.
Al fischio finale ha saluto tutti, è volato a Milano insieme al dg Baldini per la partita dei Celtics contro l’Armani. Ora tornerà negli States, (mentre Mark Pannes andrà a Londra e poi ritornerà nella Capitale) e il suo rientro è previsto tra un paio di mesi. Da lontano però continuerà a seguire, quotidianamente, la Roma, i suoi giocatori e anche i suoi «super» tifosi.
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