(Il Romanista - D.Galli) «Daremo tutto fino alla fine». Il giorno dopo, la Roma si riconosce lì. Nelle parole di Bojan. Una Roma diversa da quella insipida vista col Genoa, nettamente migliore in un certo senso.
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Nove finali. Perché tutto è ancora possibile
(Il Romanista – D.Galli) «Daremo tutto fino alla fine». Il giorno dopo, la Roma si riconosce lì. Nelle parole di Bojan. Una Roma diversa da quella insipida vista col Genoa, nettamente migliore in un certo senso.
Una Roma che ha perso per un paio di episodi, un rigore originato da una svista (...) di Mazzoleni e un’altra di Kjaer, ma che adesso ha forse una maggiore consapevolezza della propria forza. E che per questo ora dice: «Abbiamo lottato e giocato bene contro la capolista, abbiamo dato il massimo. La differenza l’ha fatta Ibra. Daremo tutto fino alla fine». Lo dice Bojan, lo pensa la Roma. Lo pensano tutti, alla Roma. Anche Gago, che confessa su Twitter di essere «molto triste per la partita» e che ringrazia i tifosi per il loro «sostegno permanente». Sostegno che non mancherà in queste ultime nove partite. Sostegno che alla Roma serve per centrare il terzo posto, la Champions, il migliore dei mondi possibili, un traguardo che finanziariamente non è più indispensabile come prima. Ma che certamente aiuta. Un obiettivo possibile. (...)
Possibile nonostante la vittoria dell’Immobildream- Lazio (Lotito dixit ieri: «Siamo come l’Immobildream, vendiamo solide realtà») all’88’ con il Cagliari? Certo. Anzi, a pensarci bene un gol di Diakité allo scadere rincuora. (...)Ti fa capire che sotto sotto la Roma ha perfettamente ragione a crederci. Perché è lapalissiano che non può finire terza una squadra che vince al 88’ con Diakité, una squadra che per un mese non avrà Klose e che per presidente ha Lotito. È innaturale, prima ancora che irrazionale. Se poi si analizza il calendario, fioriscono certezze. Perché quello dell’Immobildream è decisamente peggiore del nostro. (...). La Lazio andrà a Parma, a Torino e a Novara, dove alla 33esima giornata saranno ancora in lotta per la salvezza. E dopo a Udine e a Bergamo, contro un’Atalanta che senza i 6 punti di penalizzazione sarebbe un gradino sotto la Roma. In casa va meglio, ma in fondo nemmeno troppo: Lecce e Siena sono vittime sacrificali, Napoli e Inter tutt’altro. Specie la prima, il Napoli, perché con l’altra sono mezzi parenti.
E la Roma? Vediamo. I due scontri diretti con Napoli e Udinese sono in casa. Quasi tutte le trasferte sono alla portata. Sicuramente quelle con Lecce, Chievo e Cesena. Quella a Torino con la Juve è meno alla portata delle altre, ok, ma è sicuramente più alla portata di quella con il Milan. Il resto? Il Novara, la Fiorentina e il Catania. In casa, naturalmente. Gli ingredienti per il terzo posto ci sono tutti, il cuoco (che parla spagnolo) pure. Ecco perché a Trigoria sono moderatamente ottimisti. Anche perché c’è una statistica che conforta. L’ha tirata fuori ieri laroma24.it. Lo studio evidenzia il pessimo rendimento della Roma con Milan, Juventus, Udinese, Lazio e Napoli. Con tutte le squadre che le sono davanti, la Roma ha conquistato appena 4 punti sui 44 complessivi. Ragionando a contrario, il resto - sono 40 punti - lo ha quindi ottenuto con le medio-piccole. Possibile obiezione: ma la Roma giocherà nei prossimi turni anche con Juve, Udinese e Napoli. Giusto, ma con bianconeri e azzurri sarà all’Olimpico. E la condizione necessaria e sufficiente per centrare il terzo posto è che la Roma vinca entrambi gli scontri diretti.
Altrimenti ci sarebbe solo un quarto, quinto o sesto posto, una Europa League dal sapore del contentino. Ha scritto la Sud: «Noi sosteniamo le vostre idee, ma la nostra voce merita sfide europee». L’Europa che conta, la Champions, è a 7 punti. Il migliore dei mondi possibili non è una chimera. Non lo è se le parole di Bojan non saranno però solo parole: «Daremo tutto fino alla fine». È giunto il momento di dimostrarlo.
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