(Il Romanista - F.Bovaio) Quasi sei mesi dopo dall’ultima volta la Roma è tornata finalmente a vincere nel suo stadio, l’Olimpico, dove non conquistava i tre punti dallo scorso 11 aprile, quando sconfisse 3-1 l’Udinese.
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Non si vinceva all’Olimpico dall’11 aprile
(Il Romanista – F.Bovaio) Quasi sei mesi dopo dall’ultima volta la Roma è tornata finalmente a vincere nel suo stadio, l’Olimpico, dove non conquistava i tre punti dallo scorso 11 aprile, quando sconfisse 3-1 l’Udinese.
Dopo quel giorno erano arrivate solo delusioni: la sconfitta con la Fiorentina e i pareggi per 2-2 con il Napoli e il Catania nello scorso campionato; l’altro 2-2 con i siciliani, l’incredbile sconfitta con il Bologna e l’1-1 con la Sampdoria in quello attuale. Per la prima volta nella stagione, poi, la difesa giallorossa è riuscita a chiudere una gara senza prendere gol, anche se molto per merito di Stekelenburg, che sullo 0-0 ha salvato più volte la sua porta e la partita. Tanto che sulla vittoria di ieri ci sono sicuramente le sue mani. Bene così, ne aveva bisogno l’olandese per riscattarsi degli errori commessi in questo generale disastroso inizio di stagione. Lui è un portierone vero e va atteso sempre con fiducia. A parte la prima mnezzora da brividi, però, la partita con l’Atalanta ha lanciato al gruppo piccoli segnali positivi che servono per dargli coraggio ed autostima.
La squadra è giovane e proprio per questo ne ha tanto bisogno, proprio come molti dei suoi campioncini in erba. Ci riferiamo ovviamente a Destro, ancora alla ricerca della sua prima rete da romanista, ieri solo sfiorata e a Lamela, che invece il gol lo ha segnato bissando quello che aveva già rifilato in questo campionato al Bologna. Con la rete di ieri l’argentino ne ha complessivamente realizzate otto in maglia giallorossa, di cui sei in campionato e due in Coppa Italia. L’americano Bradley, invece, all’Atalanta ha infilato il suo primo gol da romanista ed è curioso notare il dato che ci parla di una rete in due partite disputate per un giocatore che non è proprio un habitué del tabellino dei marcatori, tanto che nel campionato passato, con il Chievo, andò in rete solo una volta in trentacinque gare.
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