rassegna stampa roma

No all’articolo 9, sì ad Abidal

(Il Romanista – M.Macedonio) – «Siamo tutti con te» c’è scritto, in rosso, sulla maglia bianca con la quale i giocatori, quelli della Roma, entrano in campo per il riscaldamento.

Redazione

(Il Romanista - M.Macedonio) - «Siamo tutti con te» c’è scritto, in rosso, sulla maglia bianca con la quale i giocatori, quelli della Roma, entrano in campo per il riscaldamento.

Il messaggio è ovviamente per Eric Abidal e Fabrice Muamba, entrambi “in lotta per la vita” – come ricorda lo speaker dello stadio, tra gli applausi e l’abbraccio dello stadio intero – anche se sulle spalle dei calciatori c’è riportato solo il nome del difensore del Barcellona e il suo numero di maglia. Ma fa niente. E’ una serata quasi tiepida, all’Olimpico, con la primavera alle porte (quella giallorossa sarà qui giovedì, giusto all’indomani dell’arrivo della più bella e fertile tra le stagioni), e lo stadio che non tradisce le attese, in questo Monday night che vede l’Olimpico riempirsi comunque, anche se solo intorno alle 20, complici l’attesa per la chiusura dei negozi o le uscite dal lavoro, magari anticipate grazie a qualche permesso. (...)

E, nel giorno in cui proprio Mickey Mouse sfoggia la sua maglietta giallorossa con il numero 1, tra Mark Pannes e Franco Baldini, in quel di Disneyworld, non sono ammessi scherzi, da parte della squadra, né disattenzioni. E’, come sempre, piena, la Sud. Ma lo sono, per buona parte, anche la curva Nord e la tribuna Tevere. Al fischio d’inizio, uno striscione, nello schierarsi apertamente con le scelte societarie, ricorda come sia giusto, e importante, continuare a credere in un posto che consenta di tornare a giocare una coppa continentale: «Appoggiamo le vostre idee – c’è scritto. – Ma la nostra voce merita sfide europee». Più chiaro di così. Del resto, quale migliore occasione per recuperare tanti punti, tutti insieme, sia a chi ci precede, come Lazio, Napoli e Udinese, rispetto alle quali ci si può portare a 3-4 lunghezze (probabilmente un’inezia, quando ci sono ancora in palio 30 punti), ma anche a chi sta dietro, o accanto, come l’Inter e il Catania, staccabili a loro volta di altri 3 punti.

Scorre via, il primo tempo, con la Roma che crea tanto, in termini di occasioni, ma spreca anche tanto. Non facendosi mancare, come da copione, qualche momento di sofferenza di troppo. Cosa che si ripete nella ripresa. Roma che continua a macinare, anche sulle ali della spinta che le arriva dalla Sud («No all’articolo 9», si leggeva su più di uno striscione, polemica contro la tessera del tifoso e la legge Amato), e Genoa che prova a controbattere, rendendosi pericoloso in più di un’occasione. La curva capisce e, semmai ce ne fosse bisogno, dà ancora più voce al proprio incoraggiamento. In tribuna, il capitano segue con qualche apprensione lo scorrere dei minuti. Ma la squadra c’è, e fino alla fine dimostra di riuscire ad essere concentrata, nonostante il risultato non si schiodi dal vantaggio di misura e i tentativi di arrivare al raddoppio si susseguano fino all’ultimo respiro. “Vincerle tutte”: è quella frase, pronunciata otto giorni fa negli spogliatoi del “Barbera”, che probabilmente riecheggia stasera nella testa dei giocatori, per tutta la durata della gara. E allora, cominciamo da stasera. (...)