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Montini: «Ok anche senza di me»

(Il Romanista – V.Meta) – La tripletta che ha piegato il Varese valeva quanto un bel voto alla Maturità.

Redazione

(Il Romanista - V.Meta) - La tripletta che ha piegato il Varese valeva quanto un bel voto alla Maturità.

Sarà per questo che dopo quell’exploit Mattia Montini si è preso un anno sabbatico. Il ragazzo che ha consegnato lo scudetto alla Primavera ha chiuso la sua prima stagione con i professionisti con 9 presenze e un gol nel Benevento in Lega Pro[...]

È ancora Roma-Varese.

Quanti ricordi... anche se è passato un anno, spero che quella partita sia ricordata per tanto tempo. Di sicuro da parte mia lo sarà, visto che ne sono uscito da protagonista.

Ci pensi ancora?

Ci penso quando le cose vanno male, mi rivedo la tripletta per mi dico "ma allora una volta eri forte".

E la partita di domani?

La Primavera di quest’anno è competitiva, non credo incontrerà grandi difficoltà. Se è più forte della nostra non lo so: forse noi eravamo più forti come gruppo e loro lo sono di più come qualità dei giocatori.

Dopo quella tripletta ti volevano tutti.

Ma in realtà questa è un po’ una leggenda, perché di richieste concrete ne sono arrivate poche e la più concreta era quella del Benevento. Anzi sono rimasto un po’ perplesso quando ho visto che ne sono arrivate molte di più a gennaio nonostante fossi fermo da sei mesi. E il fatto di non essere poi andato via mi ha fatto innervosire ancora di più.

È che tu hai pensato bene di fare quel gol a due giorni dalla chiusura del mercato.

È vero, se non l’avessi fatto magari il presidente mi avrebbe lasciato andare. Invece sono rimasto e ho finito con una decina di presenze. Sia chiaro, non do la colpa a nessuno, l’allenatore sceglieva e non si può piacere a tutti. Però ci tengo a dire che non è stata colpa degli infortuni perché dopo il menisco sono stato sempre bene. Erano scelte solo tecniche.

E pensare che in ritiro in attacco eravate solo in due.

Sì, per come avevano pensato la squadra l’idea era di costruire il reparto offensico intorno a me, ero la prima scelta. Poi mi sono fatto male alla seconda settimana di ritiro, ma c’hanno messo tre mesi a capire che mi ero rotto il menisco perché dalle risonanze non si vedeva niente. Il Benevento si è comportato correttamente non rescindendomi il contratto, però si è dovuto tutelare prendendo due attaccanti di qualità ed esperienza.

L’annata storta ha minato qualche certezza?

No. Anzi, non solo non ho perso l’autostima, ma allenandomi ogni giorno mi rendevo conto che non ero assolutamente inferiore agli altri. Adesso speriamo che qualche squadra si ricordi di me.

La Roma, magari.

Io spero che la Roma mi tuteli. Il Benevento ha il diritto di riscatto sulla comproprietà, c’è il controriscatto ma non è detto che lo esercitino. Vediamo che succede il 30 giugno.

Quante volte hai rivisto la finale scudetto?

La prima volta l’ho rivista dopo un mese, ma mai tutta perché volevo vedere i miei gol e mandavo avanti. Quando li rivedo penso sempre che allora non ero poi tanto male... Mi serve a tenere alta l’autostima nei momenti difficili. È passato solo un anno, ma sembra passata una vita.

E avete preso strade diverse.

Quello che è andato meglio in assoluto è stato Florenzi, pensa che io ero sicuro che ce l’avrebbe fatta ma credevo avrebbe incontrato qualche difficoltà sul piano fisico e invece proprio sul piano fisico ha fatto la differenza. Caprari è andato benissimo, Viviani s’è fatto sei partite in Serie A, Frascatore è stato con me a Benevento ma è sempre rimasto nel giro dell’Under 20... mi sa che l’unico che c’è rimasto fregato sono io! La nazionale ti dà visibilità anche se non giochi, io non ho avuto neanche quella. Però non è finita. Credo che una squadra in C dovrei trovarla, certo la B sarebbe una categoria affascinante e non penso di non essere pronto. Lo ero dopo le finali e lo sono anche ora.

La prima cosa che ti viena in mente ripensado alla finale?

La rabbia. Per tutti quelli che dicevano che non ero decisivo nelle partite importanti e perché decidere uno scudetto e l’anno dopo fare 10 presenze in C è strano. Però mi resta la soddisfazione. E anche certe scene in pullman...

Mai rimpianto di non essere rimasto un altro anno in Primavera?

Ma in realtà è la società che mi ha spinto ad andare via dicendo che avevo talmente tante richieste che sarebbe stato inutile farmi andare in ritiro a portare le borracce. Sinceramente ci sono rimasto un po’ male, almeno come premio per le finali a Riscone mi ci potevano portare. Che poi tutte queste richieste io non le ho neanche viste. Fossi rimasto in Primavera, forse avrei fatto 30 gol, ma alla fine dico che è stato meglio farne uno solo in C1. Comunque il livello si è abbassato tantissimo negli ultimi anni, sia in Primavera sia in Lega Pro, da quanto mi hanno detto i compagni.

Chi vince domani?

Non lo posso dire. Però dico questo: andrò a vederli in una delle tre partite delle finali. La terza, magari.