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Montella, l’ultima cena sull’Etna

(Il Romanista – D.Galli) Al ristorante Orso Scuro, località Trecastagni, pendici dell’Etna. È qui che si è consumata la cena. Quasi certamente, quella dell’addio di Montella a squadra e dirigenti del Catania.

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) Al ristorante Orso Scuro, località Trecastagni, pendici dell’Etna. È qui che si è consumata la cena. Quasi certamente, quella dell’addio di Montella a squadra e dirigenti del Catania.

A meno di clamorose sorprese, la parentesi siciliana dell’Aeroplanino romanista è giunta ai titoli di coda. Nel pomeriggio di oggi (...), l’ex centravanti campione d’Italia nel 2001 dovrebbe tornare a Roma. Sembra, però, solo per questioni personali. Qui c’è il figlio Alessio, che peraltro gioca nel vivaio giallorosso, qui c’è tutta la sua vita. Fattori che pesano quando si tratta di dover fare delle scelte importanti. A Catania frenano. Pulvirenti continua a dire in giro che Montella allenerà ancora il Catania. L’obiettivo del presidente è evidente. Bisogna salvare le apparenze, occorre far credere ai tifosi che la società ce l’ha messa tutta per trattenere quello che in una sola stagione è divenuto il tecnico dei miracoli. Fermo restando che nel calcio nulla può essere dato per certo finché non ci sono le firme, tutti gli indizi fanno pensare che sarà Montella il prossimo allenatore della Roma. La cena all’Etna sarà l’ultima, avvisano dal capoluogo siciliano. Ma sono un indizio, anzi quasi una prova schiacciante, anche le parole di Zamparini ieri a Radio Radio: «Ho cercato Montella per il mio Palermo, ma lui ha detto di essere impegnato con la Roma. Mi ha detto che il cuore suo è romano. È il migliore acquisto che hanno fatto i giallorossi».

Zamparini ha poi dato un paio di consigli. Uno alla tifoseria giallorossa: «Non deve aspettarsi subito lo scudetto, Montella è un grande allenatore e farà bene. Penso che aprirà un ciclo importante. Costruirà una squadra e in due, tre anni, arriverà ai massimi livelli». Un altro a Pulvirenti: «Quando l’allenatore vuole partire, io lo lascio andare. Il Catania cercherà di riparare il danno in qualche modo, ma nessuno trattiene un allenatore che non vuole rimanere». È lo stesso suggerimento che, implicitamente, dà pure l’ex romanista Marco Motta, da una stagione al Massimino: «Montella ha nel cuore la Roma, difficile che possa essere trattenuto a Catania - spiega durante la trasmissione 1927- La storia continua - Montella è legato alla Roma, ha giocato tanti anni nella Capitale e ha anche vinto uno scudetto. Nella sua breve esperienza dell’anno scorso ha dimostrato di poter allenare i giallorossi. Se ha questa spinta emotiva, è difficile che possa essere trattenuto qui a Catania. Poi la decisione resta sua e del presidente (...)».

Per l’ex laterale giallorosso, Montella sarebbe un investimento intelligente. «È un allenatore importante, giovane e preparato, che ha saputo trasmetterci grande serenità. Ho ritrovato la stessa bella persona che avevo lasciato da compagno a Roma e voglio smentire chi dice che possa essere troppo amico dei calciatori. Vincenzo ha la grande qualità di trattare tutti i suoi giocatori con rispetto, che siano senatori o giovani ». Per l’Aeroplanino non contano i rapporti personali: conta il lavoro. Giovane, ambizioso, hombre vertical. Era l’identikit di Luis Enrique. Lo è anche di Vincenzo Montella.