rassegna stampa roma

Mezzogiorno di fuoco solo all’Olimpico

(Il Romanista – F.Bovaio) Da quando nella stagione passata è stato introdotto l’assurdo anticipo di campionato delle 12.30 la Roma ha giocato quattro partite in questo orario così scomodo e abominevole vincendone solo una.

Redazione

(Il Romanista - F.Bovaio) Da quando nella stagione passata è stato introdotto l’assurdo anticipo di campionato delle 12.30 la Roma ha giocato quattro partite in questo orario così scomodo e abominevole vincendone solo una.

L’unica vinta, peraltro, è l’unica giocata in casa, lo scorso anno contro il Chievo nel sabato di Pasqua. La Roma vinse 1-0 grazie a un gol di Perrotta, senza rischiare mai di subire il pareggio e sfiorando ripetutamente il secondo gol. C’era Montella in panchina, pochi spettatori allo stadio e uno striscione ironico: «Ho ancora le caccole all’occhi», chiaramente riferito all’orario della partita. Per il resto, c’è una tradizione negativa che ci fa stare un po’ in ansia in vista della gara odierna contro il Novara, la prima che i giallorossi giocheranno all’ora di pranzo in questo campionato. Le precedenti si riferiscono tutte al torneo passato, nel quale debuttarono alle 12.30 con lo 0-0 di Parma del 24 ottobre 2010 per proseguire poi con la sconfitta per 2-1 in casa della Sampdoria del 9 gennaio 2011 e chiudere con il 2-2 di Firenze dello scorso 20 marzo. Due pareggi e una sconfitta.

All’ora di pranzo, in pratica, manca solo la vittoria. Per conquistarla, però, la squadra di Luis Enrique dovrà essere molto più attenta ed accorta di quella che nel torneo passato perse sette punti su nove alle 12.30, ragalandone ben tre in un colpo solo alla derelitta Sampdoria a Marassi il 9 gennaio. Quel giorno, ancora con Ranieri in panchina, la Roma passò in vantaggio con Vucinic nel corso di un primo tempo dominato, al termine del quale nessuno poteva immaginare che sarebbe riuscita a perdere contro una Sampdoria già in caduta libera.

Invece, nel secondo tempo la musica cambiò, ma non tanto per i meriti della Samp, bensì per i demeriti della Roma, che fece di tutto per regalarle la vittoria, a cominciare dall’erroraccio di Juan in occasione dell’azione che portò al rigore dell’1-1 di Pozzi, con tanto di espulsione di Julio Sergio per fallo da ultimo in chiara occasione da rete. In dieci contro undici la Roma si ripiegò su se stessa finendo col subire il 2-1 ad opera dell’ex Guberti. Era l’ultima giornata del girone di andata. Dopo le prime sei partite di quello di ritorno la Roma si riaffacciò a Marassi, stavolta per affrontare il Genoa, perdendo un’altra volta in rimonta, addirittura per 4-3 dopo essersi trovata sul 3-0 e nel post partita Ranieri dette le dimissioni. Così nella terza partita che giocò alle 12.30 nel torneo passato dopo quella incolore di Parma e quella disastrosa di Genova si presentò con Montella. Si giocò domenica 20 marzo 2011 a Firenze, dove finì 2-2 grazie alla doppietta con cui Totti infranse il tabù del Franchi (dove fino ad allora non aveva mai segnato) e il muro delle duecento reti in A, visto che con quelle due salì a quota duecentouno