rassegna stampa roma

«Una grande Roma per l’Europa»

(Il Romanista – D.Galli) – Sarà una grande Roma a prescindere dall’esito di questa stagione. Non è più come prima, quando dalla partecipazione alla Champions dipendeva il mercato, e quindi il futuro, e quindi tutto.

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) - Sarà una grande Roma a prescindere dall’esito di questa stagione. Non è più come prima, quando dalla partecipazione alla Champions dipendeva il mercato, e quindi il futuro, e quindi tutto.

Perché questa società ha le spalle forti, risorse e manager in grado di far fronte a ogni esigenza. «Champions o Europa League non cambierebbe di molto le nostre strategie». Walter Sabatini lo rivela in un’intervista a Radio Manà Manà Sport. Il diesse romanista tocca i nodi di mercato, riconosce che a gennaio si doveva intervenire in difesa (ma senza bocciare Kjaer: «I suoi errori si notano di più per il suo fisico imponente e la capigliatura sgargiante»)[...]

«Il giocatore è molto forte anche se ultimamente ha avuto dei problemi dal punto di vista comportamentale». Il ds allude agli insulti razzisti ad Evra, il difensore dello United. Quel «io non parlo con i negri» che è costato alla punta 8 giornate di squalifica. Episodio (vergognoso) a parte, la verità è che Suarez piace. Ma la Roma non lo prenderà più che altro per il vertiginoso prezzo del cartellino, che potrebbe superare i 25 milioni di euro. «Questi sono solo spifferi e mormorii del mercato», chiosa Sabatini, che dice no anche a Palacio: «In questo momento abbiamo altre priorità. Siamo molto soddisfatti dei nostri attaccanti. [...]».

Poi Sabatini interviene di nuovo sulla questione terzo posto: «La Champions League non cambierebbe di molto le nostre strategie. La Roma è ancora in vita perché pienamente in corsa per un obiettivo importante. Sarebbe però la classica spinta in più che ci stimolerebbe a fare sforzi maggiori per far fronte ad un impegno di massima rilevanza». Questo non significa che se la Roma non entra in Champions non fa mercato. Perché dietro c’è una società finanziariamente potente, che può mettere di tasca propria quanto serve per rafforzare l’organico. E questo il diesse ci tiene a chiarirlo: «Se dovessimo arrivare più indietro in classifica, porteremo avanti i nostri programmi. La Roma gode di una proprietà straordinaria, sempre presente ma mai invadente, pronta ad effettuare investimenti importanti e ad espandere in tutto il mondo il marchio della squadra e della città. Se ci dovessero essere degli errori, saranno da attribuire esclusivamente alla dirigenza.[...]».

Sbagliato interpretare il concetto come una bocciatura di Kjaer: «I suoi errori si notano di più per il suo fisico imponente e la capigliatura sgargiante. Sul danese, c’è un gusto diffuso a sottolinearne maggiormente gli errori. Simon ha il totale rispetto dei compagni e dell’allenatore. Il suo futuro? In queste otto partite che restano, deve dimostrare di essere un calciatore da Roma. Alla fine tireremo le somme facendo le nostre valutazioni. José Angel? Farà parte del nostro progetto. Ha 22 anni ed ampi margini di miglioramento. Deve solo perfezionare la scelta finale della sua azione. [...]»