(Il Romanista) - C’è un dato sorprendente: la Roma, se considerassimo solo i primi tempi, sarebbe prima con il Milan; se invece considerassimo solo i secondi tempi sarebbe al penultimo posto. Perché?Non lo so.
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Luis Enrique: “Adesso viene il bello. Serve la Roma al 100%”
(Il Romanista) – C’è un dato sorprendente: la Roma, se considerassimo solo i primi tempi, sarebbe prima con il Milan; se invece considerassimo solo i secondi tempi sarebbe al penultimo posto. Perché? Non lo so.
Neanche lo sapevo. Che spiegazione posso dare? Forse dobbiamo fare una richiesta: che facciano solo partite da 45’, facciamo così e vinciamo. Magari il prossimo anno sarà l’inverso: saremo un disastro nei primi tempi e bravissimi nei secondi. Essere già una squadra completa nei primi 45’ per me è una cosa quanto meno interessante. Ma è certo che le partite durano 90’ o di più. Credo sia l’esempio di questa stagione, una stagione con alti e bassi, con partite credo buone ed altre che sono state cattive. Ma niente di particolare. Adesso inizia il bel campionato, quello che diventerà importante e che dirà cosa faremo l’anno prossimo e credo sia uno stimolo grandissimo per i ragazzi, la squadra e i tifosi.
La partita col Milan può cambiare la stagione della Roma e la Roma è in grado di battere il Milan? No, non può cambiarla la stagione. Possiamo battere uno squadrone come il Milan, ma dovremo essere al 100%, fare tutto bene, non commettere errori facili e fare una partita quasi perfetta per vincere, ma la possiamo fare. Come no!
Barbara Berlusconi ha fatto i complimenti alla Roma perché ha avuto il coraggio di puntare sui giovani. Si ritrova nel suo giudizio? E’ sempre bello sentire delle parole di riconoscimento o di complimento. Ma penso che ognuno in Italia sa cosa cerchiamo di fare alla Roma e non è nessuna cosa strana, brutta o complicata. E’ un pensiero che sappiamo senza i risultati sarà più difficile convincere la nostra gente. Ma quando si sentono parole così è sempre gratificante e bello.
Il Milan affronta voi e poi il Barcellona. C’è qualcosa nel sistema di gioco della Roma che somiglia al Barcellona e quindi le vostre caratteristiche possono mettere in difficoltà il Milan? E’ più facile per voi vincere a San Siro o per il Milan eliminare il Barcellona? Non lo so. Vincere a Barcellona è sempre difficile per qualsiasi squadra, perché adesso sono la squadra più forte del mondo e lo stanno dimostrando ogni stagione. La partita per noi arriva in un ottimo momento. Dopo il derby nessuno pensava che ce la potessimo fare e adesso siamo ancora lì, vicini al terzo posto, come al quarto e al quinto senza dimenticare la squadre dietro di noi che stanno facendo bene. Non lo so, vedremo. Per noi è uno stimolo incredibile. Sarebbe bellissimo vincere e pensare subito alla prossima partita. Similitudini? Alla fine i sistemi di gioco sono belli, ma quelli che sono più o meno forti sono i calciatori in campo. (...)
All’andata dopo la sconfitta disse che c’era troppa differenza col Milan, ora è diminuita questa differenza? Come farà ad arginare Ibrahimovic? In quella partita mi ricordo una differenza grande ma il risultato è stato giusto. La differenza dipende dalla partita, ma non so che differenza c’è ora. La classifica indica che per quanto riguarda la regolarità c’è una grande differenza tra noi e il Milan, si vede chiaramente. Ma in questa partita non so se si vedrà questa differenza, se sarà favorevole a noi o a loro, questo lo vedremo dopo la partita. Ma sono sicuro che se la squadra non mostra il suo livello al 100% o vicino al 100%, è difficilissimo vincere contro una squadra come il Milan. E loro senza fare una gran partita o senza essere al 100% possono vincere contro qualsiasi squadra. Ibra? Niente da dire. E’ un calciatore di una qualità grandissima che è un riferimento per la sua squadra ed è un calciatore di un livello altissimo. E’ sempre difficile fermare calciatori di questo livello.
Ci sono alcuni giocatori che vengono da alcuni problemi fisici come Heinze, Totti e Pjanic. Abbiamo calciatori con dei problemi, ma questo succede sempre, è normale. L’unico che credo sia preoccupante è Heinze che ha problemi più grossi, e ancora non sappiamo se sarà della partita.
Vi aspettate un Milan un po’ distratto a causa dell’impegno in Champions?Magari, ma credo di no. Magari fossero distratti dal pensiero del Barcellona ma credo che il Milan sia uno squadrone che non commetterà questo errore. Adesso arriva quella che è la parte più importante di un campionato; loro hanno fatto un inizio complicato ma dopo hanno fatto il loro lavoro. Come squadra sono stati bravissimi, sono capolista per meriti propri e credo sappiano quanto sono importanti tutte le partite da qui alla fine. (...)
Quante possibilità avete di arrivare al terzo posto?Non so. Non parlo mai di percentuale o cose simili perché prima di tutto non so che livello daremo noi e per me questo è importante. Se riusciamo a fare queste dieci partite ad alto livello e miglioriamo gli errori possiamo essere vicini come adesso siamo.
La Primavera di Alberto De Rossi ha vinto la Coppa Italia…Dal primo giorno ho visto come lavora Alberto e come la società lavora sui giovani e penso che siamo sulla strada giusta. Ci sono giocatori che hanno qualità e che giocano bene a calcio. Hanno vinto la Tim Cup e gli faccio i complimenti perché è sempre bello. Ma arrivare alla Prima squadra diventa difficile perché c’è troppa distanza. Per me è sempre un piacere vedere quegli uno-due-tre che si allenano con noi. Faccio dei grandi complimenti, spero che continuino così, che possano migliorare e potranno essere un riferimento per la società in un futuro non troppo lontano.
Totti rientra da un infortunio: come sta? Che pensa di Allegri e della sua proposta di gioco?Totti questa settimana si è allenato con la squadra. Essere al 100% dopo un infortunio non è male, ma sarà a disposizione in un buono stato. Ha riposato 4-5 giorni per questo piccolo infortunio e sarà a disposizione. Su Allegri niente da dire. Ha vinto lo scudetto l’anno scorso, quest’anno punta alla vittoria del secondo campionato. Sa come gestire il gruppo, come giocare. E’ un allenatore di un livello altissimo.
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