(Il Romanista) - Adesso diventa più complicato per la Roma affrontare l’Inter dopo una sconfitta pesante come quella di Cagliari?
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«Non cambia niente fareemo di tutto per vincere»
(Il Romanista) – Adesso diventa più complicato per la Roma affrontare l’Inter dopo una sconfitta pesante come quella di Cagliari?
No, no…è la stessa partita… è sempre importante. Non dipende da quanto fatto in questa partita o nell’altra partita. La notizia buona dopo una sconfitta è che se si può giocare subito è meglio. E così come succede oggi, o domani, credo che sia una bella opportunità per noi di giocare questa partita. Noi faremo tutto il possibile per vincerla.
L’Inter?
L’Inter non la scopro io… E’ una squadra fortissima di grandissimi calciatori con un grande livello individuale e collettivo. E’ una squadra che ha fatto un gran miglioramento, importante. Adesso credo che questa squadra sia in grado di fare qualcosa di buono e sarà una partita difficile, pensando che l’Inter non ha bisogno di avere il possesso palla per fare la partita. Credo che sarà una partita, come succede di solito, nella quale noi avremo il pallone, il possesso della palla, quello che per me è importante ma le loro ripartenze saranno pericolose.
Cosa si rimprovera per la sconfitta di Cagliari?
Ogni partita mi faccio sempre domande su dove posso migliorare e cosa fare per migliorare la squadra. Ogni partita, non solo quella che perdo. Ma mi permetta di non farlo in pubblico perché sarebbe troppo facile per voi.
Vedi in qualche giocatore dei segni di paura o di fragilità? C’è qualcuno su cui non puoi contare al 100%?
No, perché sarebbe molto facile per me. Non è così che la vedo. Il mio lavoro è migliorare la squadra e il gruppo. Io continuo ad essere ottimista, perché vedo ogni giorno cosa succede. Se faccio una valutazione su quello che adesso siamo come squadra, sono ottimista. Molto ottimista, perché nessuno mi può dire che la Roma non ha un’identità. E quello è già una vittoria. Tutti sanno come gioca la Roma. Il problema, per me, è che sono una persona molto esigente con i miei calciatori, vedo la squadra con tantissime possibilità di andare avanti. Ma se non giochiamo al 100% e non stiamo attenti agli errori e ai piccoli dettagli, siamo una squadra che può essere facilmente battuta. Io continuo a pensare che la squadra è sulla strada giusta e che quello che vedo, parlando di calcio, mi piace. Il mio lavoro è fargli capire che sono sulla strada giusta.
I dati della Lega dicono che la Roma è avanti nei numeri all’Inter (possesso palla, tiri, ecc.). Però la classifica dice che l’Inter ha cinque punti in più anche se la Roma deve recuperare la gara di Catania. Si è dato una spiegazione?
E’ facilissima la spiegazione: i numeri erano molto superiori anche nei confronti del Cagliari, eppure con loro abbiamo perso tutte e due le partite. I numeri nel calcio sono un riferimento. Ma una partita, due partite ti dicono cosa può succedere nel calcio. Quando finisce la stagione, vedremo quali sono i numeri. I numeri sono un riflesso di quello che ti sto dicendo, un’identità. La Roma ha un’identità… Piacerà, non piacerà, quello è un altro discorso. Ma la Roma vuole giocare a calcio su qualsiasi campo, che sia a casa o fuori. Lo fa meglio o lo fa peggio, credo che l’atteggiamento dei calciatori è adeguato… Lo vedo. Un’altra cosa è che i numeri dicono che la squadra è lontana dai primi posti. E’ vero… E’ così oggi. Ma non so quello che succederà nel futuro. Vediamo e speriamo in quello che succede: se la squadra gioca bene, può diventare una squadra incredibile. Abbiamo fatto delle partite importanti, con una superiorità sull’avversario, per me, assoluta e abbiamo fatto degli errori contro squadre più deboli di noi e abbiamo sofferto queste sconfitte. Io penso che sia normale e che viene data troppa importanza a quello che significa cambiare la nostra mentalità. Ma io sono contento, senza guardare la classifica perché vedo un’identità.
Lei non ha mai voluto parlare di obiettivi. E adesso è anche difficile parlarne. Si è mai augurato che questa stagione possa scivolare nell’anonimato?
Non parlo di obiettivi, mi dispiace. Ho fatto un previsione su Lamela che sarebbe andato a fare due gol e non li ha fatti. No, non faccio pronostici, non lo so… Potrebbe succedere quello che tu dici, ma potrebbe essere totalmente l’inverso e che la squadra cresca e continui a migliorare sia quello che già c’è di buono sia quello che fa meno bene. Io penso che la squadra farà molto meglio da qui fino alla fine della stagione, ma è il mio pensiero. Lo vedremo alla fine della stagione. La classifica ci dirà che cosa abbiamo fatto bene, che posto avremo raggiunto.
Dopo le ultime due partite del 2011, sembrava aver trovato il suo undici titolare. Ora sta cambiando molto, particolarmente in difesa. Perché? Qual è il problema?
Non ho nessun problema. Il problema sarebbe avere undici titolari. Non voglio undici titolari… E’ una cosa difficile da capire, ma per me è chiarissimo. Io voglio 21-22-23 titolari e che ogni calciatore può giocare o no. Se facciamo undici calciatori ogni settimana, avremo un undici titolare ma non una squadra. Io so che è difficile, a volte, capire questo. Io so chi sono i calciatori migliori per giocare, ma non ogni tre giorni. Dopo tre giorni devo vedere un’altra cosa. Un’altra cosa di cui non voglio parlare pubblicamente. Di che cosa vedo quando metto uno o non metto un altro. Lo vedo in ogni allenamento chi sono i calciatori che stanno nel miglior stato fisico e mentale. Ma io devo gestire tutta la stagione, gestire lo stato di tutti i calciatori e faccio delle scelte che so che delle volte non si possono capire. Ma so quello che sto facendo o almeno penso di saperlo. Magari è difficile da capire per voi.
In difesa però cambia più che a centrocampo e in attacco...
Forse questa settimana faccio l’inverso…
La Roma quest’anno è andata in svantaggio 8 volte. In queste 8 partite ha perso 7 volte e pareggiato una. C’è un problema caratteriale per il quale la squadra non riesce a reagire?
Lavoro ogni giorno per migliorare la squadra. La partita precedente è stata una partita che abbiamo recuperato. A Cagliari dopo l’1-0 eravamo sull’1-2 e dopo non abbiamo mantenuto lo stesso livello. Io avevo visto la squadra, fino all’1-2, superiore all’avversario. E mi dispiace se loro pensano il contrario… questo è quello che ho visto. Dopo l’1- 2, ho visto una squadra rilassata che pensava che fosse tutto fatto. Nel calcio nulla è fatto fino all’ultimo minuto. Dopo, quando la squadra avversaria ha fatto il suo lavoro ed è stata brava nella ripartenza, siamo di nuovo andati sotto nel punteggio ed è diventato tutto difficilissimo. Perché il Cagliari ha fatto un lavoro difensivo buono, tutti dietro il pallone, ma bravi a sfruttare le ripartenze. Noi nell’impegno e in quello che credo che sia importante siamo stati bravi ma continuiamo a fare degli errori.
Lei ha detto che la Roma per vincere deve dare sempre il 100%. Questa squadra è in grado di dare sempre il 100%?
Hai visto la Juventus? Sicuro che l’hai vista… Loro giocano sempre al 100%. Hanno capito che, se il loro livello scende, sono in difficoltà. E giocano un calcio diverso dal nostro: un calcio bello da vedere, intenso e con un livello fisico altissimo, con una qualità tecnica molto buona. Per giocare qualsiasi calcio, almeno che non sia una squadra incredibile e pure la migliore squadra al mondo che è il Barcellona ha bisogno di un livello alto, c’è bisogno di essere quasi al 100% in tutte le partite. Un altro discorso è quando la partita è già finita, ma noi purtroppo non siamo in questa situazione molte volte. L’intensità, portarla al 100%, è quello che ti farà diventare grande. Abbiamo un’identità e un’idea chiara di quello che vogliamo fare in partita, adesso c’è bisogno di un altro sforzo. Uno sforzo di squadra, per 95 minuti… Abbiamo fatto partite con questa intensità. Con l’intensità che serve per competere. E’ solo una questione di mentalità e concentrazione. Sapere che ci sono dei momenti nei quali nella partita dobbiamo soffrire, perché l’altra squadra ha il suo livello.
Lei ha ribadito che la Roma ha una sua identità. Però è anche vero che dopo il Cagliari lei ha ammesso per la prima volta di essere deluso. Le chiedo: Cagliari che cosa ha insegnato? Che la Roma è immatura per competere a certi livelli? O che non si può giocare la gara di Cagliari con solo due difensori? Che senza un’attaccante di ruolo sarebbe il caso di schierare Totti centravanti…Ci sono delle cose di questa gara che possono portarla a rivedere alcune cose su come lei intende il calcio e la Roma?
No. Questa partita di Cagliari è stata un po’ lo specchio della squadra: capace di giocare 25 minuti incredibili e recuperare il risultato e magari andare a vincere la partita… Ma non riusciamo a farlo per tutta la partita. Io non voglio dare un aggettivo, che per me è brutto. Io penso a come posso migliorare questa squadra e tutti gli aspetti che sono importanti nel calcio, non solo quello calcistico. Ho moltissima fiducia nei giocatori, perché ho visto che possono farlo…l’ho visto. Tutti lo abbiamo visto. Perché succede questo? E’ questo che sto cercando….
Ma lei ha capito perché la Roma cala in quei momenti?
Sì, lo so. Ma preferisco dirlo ai giocatori. Preferisco non dirlo pubblicamente.
Ma lei dopo la gara ha detto che era deluso...
Ho detto dopo la partita perché ero deluso… L’ho detto chiaramente.
Roma-Inter. Si affronta forse la squadra più esperta del campionato. Può essere una difficoltà per una Roma così giovane a livello di personalità?
E’ un discorso diverso. Mi dispiace che non siamo d’accordo quasi mai. Quando vinciamo, i giovani sono bravissimi e quando perdiamo sono immaturi. No! Gli anziani quando vinciamo sono bravissimi e quando perdiamo non sono i leader di cui abbiamo bisogno. No! Una squadra è molto di più di questo discorso. Il discorso è che quando vinciamo siamo tutti, giovani, anziani, allentore, bravi e se perdiamo siamo tutti… quello che vuoi. Tutti! Quelli che hanno fatto un errore… Oggi faccio un errore io, domani tu… La squadra viene prima di tutti. Questo deve diventare importante per sapere dove andiamo. Quando facciamo tutti bene e il signor Luis Enrique fa tre gol, li ha fatti lui però li hanno fatti tutti, tutta la squadra. Questo penso che sia importante. Contro l’Inter mi aspetto una partita difficile, sì difficile. E non dovrebbe essere così perché fino adesso abbiamo avuto sempre l’appoggio della tifoseria. Sempre lo abbiamo avuto… Qualche volta non lo meritavamo, ma ci sono stati. Solo per quello è importante andare alla partita senza paura, con fiducia, sapendo che loro sono lì aspettando noi. Se siamo capaci di battere l’Inter? Sì! Ma sapendo che non sarà facile e sapendo che è una squadra di grande livello individuale e collettivo. Questa deve essere una sfida per la squadra. Non devono pensare alla sconfitta… Se ci sarà la sconfitta, non succede nulla se hai dato il 100% individualmente e come squadra. Roma-Inter. Una squadra in salita contro una in discesa… Chi è la squadra in discesa? L’Inter è in salita? E perché? Le ultime due partite ha fatto un pareggio e una sconfitta. Dove è la salita? Che tipo di avversario è l’Inter la Roma? E’ la peggiore squadra che potevate incontrare ora? Che cosa pensa di Ranieri? Non credo che sia la peggiore squadra. E’ una squadra importante. E’ una squadra che ha fatto dei miglioramenti chiarissimi perché era in difficoltà all’inizio. Ha fatto un miglioramento incredibile, adesso gli ultimi 2-3 risultati non sono stati quelli a cui erano abituati ma è una squadra che ha fatto dei miglioramenti chiarissimi. Qualsiasi squadra può fare il suo lavoro e metterci in difficoltà. Ranieri? Lui è un allenatore di un livello altissimo, che ha tantissima esperienza. Conosco il suo lavoro già dalla Spagna, ho parlato con lui in questa riunione che abbiamo fatto con i tecnici e conosco il suo rapporto con la Roma. Ora non posso parlare di lui come allenatore perché non so come lavora. Non posso parlare del suo lavoro, ma la sua qualità come allenatore è fuori discussione. Ha grande esperienza.
Pensa che Ranieri sia un’allenatore migliore di lei?
Cosa facciamo? Un concorso di chi è migliore o peggiore? E’ un bravissimo allenatore per me.
De Rossi è in condizione di giocare dal primo minuto? E quanto può reggere?
Sono entrambe domande a cui è difficile rispondere. Se lui ci sarà e se lui potrà giocare tutto il tempo. Non lo so ancora. Lui ha fatto un lavoro fisico fuori dalla squadra (differenziato, ndr) e si allenato con la squadra negli ultimi due giorni. Vedremo se lui oggi sta bene e come si sente. Ma anche stando in ottime condizioni per giocare non so se potrà farlo per 90 minuti
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